Primo week end di gare a cinque cerchi, la macchina televisiva di Stato impegnata a pieni giri nella copertura di tutte le discipline. Primi successi delle discipline dimenticate per quattro anni, successi di valore storico e puntualmente riportate “live”. La prima sofferenza, strano a dirsi, è ad esclusivo appannaggio del Volley, le donne vano in differita, gli uomini per più di due set si devono accontentare di una “finestrella” in attesa della diretta. Tutto a vantaggio di una caporetto natatoria, e fin qui con Italiani in vasca del tutto giustificabile, ma anche di una serie di prestazioni ben lontane dal tricolore, di una zona mista intrisa non soltanto di cloro, ma anche di voci non “radiofoniche”, domande stucchevoli e prive di consistenza giornalistica, di un ossequio fastidioso verso la regina e la sua corte, lasciando la profondità delle motivazioni di una prestazione ingiustificabile ad altre testate. Ed il popolo del volley alla fremente ricerca sulla rete di immagini relative all’esordio contro Anastasi ed i suoi ragazzi, in una sfida difficilissima. Ci siamo persi l’unico set vinto dagli azzurri, ci siamo sorbiti un’altra caporetto, presi a pallate da Bartman e compagni, chiudendo la serata delusi ed infastiditi, ma con una convinzione: l’apertura delle finestre andava invertita, con il focus principale sempre sugli azzurri in campo. Cara Rai, siamo uomini non Caporale.