Coppa Italia-Final Four> Roma fallisce, Trento no

Foto Fraioli

Marco Benedetti

Lube Banca Marche Macerata – Itas Diatec Trentino 2-3 (25-21/25-22/22-25/21-25/16-18)
Macerata: Lampariello, Pajenk, Savani 11, Exiga (L), Parodi 16, Stankovic 14, Kovar 2, Monopoli, Van Walle, Travica 6, Omrcen 26, Podrascanin 8 . All.: Giuliani
Trento: Kaziyski 12,  Della Lunga, Juantorena 22, Zygadlo,De Oliveira 1,  Brinkman, Lanza, Sokolov 1, Djuric 7, Colaci (L), Stokr 21, Bari (L), Burgsthaler 8. All.: Stoytchev
Arbitri: Saltalippi – Cipolla
Mezzaroma è rimasta fuori. No non parliamo di Massimo,  Patron della M.Roma e di Volley Events 2020, ma degli appassionati capitolini che hanno disertato le tribune del Palalottomatica. Lasciamo l’approfondimento ai prossimi giorni ed esaltiamo l’impresa di Trento, capace di sfatare il tabù della Coppa Italia con una prestazione che esalta le doti di sofferenza. Sotto di due set, la formazione di Stoytchev, trova orgoglio e forza per conquistare il trofeo forse più difficile della propria storia di successo. Merito di Macerata, forse la più bella della stagione, perfetta per quasi tre set, colpevole di una piccola distrazione che ha riaperto le sorti dell’incontro.
Avvio all’insegna dell’adrenalina, quella che solo le finali sanno regalarti; per le due contendenti non c’è bisogno di fasi di studio, si colpisce subito forte la palla da tutte le posizioni. Si rischia l’errore su ogni azione, ma non ci si può permettere la rigiocata agevole. Equilibrio di altissimo profilo tecnico ed emotivo, ci prova  Savani a spezzarlo con le sue fiondate dai nove metri, affondando la ricezione di Juantorena. E’ un più tre da difendere con le unghie, con i denti ed anche con i piedi (miracoloso un salvataggio di Savani su una botta a colpo sicuro di Juantorena). Trento schiuma all’inseguimento, ma non riesce a colmare il gap minimo; grande è l’apporto di Podrascanin e Stankovic a muro, Parodi sigla l’1-0. Le due formazioni, riprendono lì dove avevano lasciato, una sfida a viso aperto, ma il coltello tra i denti continua a tenerlo Macerata. I marchigiani si dimostrano più reattivi nelle fasi difesa e muro, imprendibili in attacco. Savani e compagni fanno da lepre, sentendo chiaro e forte il fiato sul collo di Trento. Kaziyski e Juantorena, però,  non riescono a trovare l’abituale efficacia offensiva, contenuti a meraviglia dalla difesa di Macerata, Trento è costretta ad una continua rincorsa.  E’ ancora Parodi a mettere tutti d’accordo, questa volta dai nove metri. Macerata si esalta, Stankovic sfrutta le lunghe leve a muro, esempio di un gruppo che trova la quadra sull’onda dell’entusiasmo; dall’altra parte della rete si respira depressione crescente. Il doppio cambio ordinato da  Stoytchev non regala i benefici sperati e Macerata rimane davanti, Sortisce  effetto il rientro in campo della diagonale titolare; improvvisamente, sulla linea del traguardo, Macerata si pianta, responsabilità della ricezione inspiegabilmente titubante, ma anche merito del muro di Trento, per la prima volta efficace ed insuperabile. Distrazione imperdonabile quella di Macerata, alla ripresa Trento ritrova tutto ciò che l’ha resa imbattibile nel mondo, infilando un perentorio 8-1. I ragazzi di Giuliani sono colpiti, ma non vogliono affondare; Giuliani rinuncia a Savani per Kovar, i risultati sul campo evidenziano la voglia di reagire, ma non basta. Per Trento è tutta discesa, la pratica, già chiusa in avvio di parziale, viene protocollata dall’errore di Parodi dai nove metri. Tutto in un set, con i muscoli e la testa esacerbati dalle tossine della fatica e del nervosismo. Bravo il primo fischietto Saltalippi nelle valutazioni coraggiose e corrette delle invasioni, Trento protesta furiosamente, Macerata si tira fuori dal buco nero in cui era finita. E’ il set più bello, non per tecnica, ma per intensità, con le due formazioni a “litigarsi” ogni pallone. Una volata gomito che premia i campioni di tutto.