After Hours, la SuperLega di notte: D’Amico, Anzani, Bovolenta, Mancini, Baranowicz, Di Pinto e Goi ospiti della 6a puntata di After Hours

Bovolenta, la scelta di Piacenza e lo spazio in campo per i giovani emergenti. Riccardo Goi e il suo legame con Ravenna. Baranowicz e la festa di Cisterna per la prima vittoria. Anzani, la vittoria di Modena a Verona e l’intesa con Luciano De Cecco. Il ritorno di Vincenzo Di Pinto in trasmissione. Questi gli ospiti e i temi principali di After Hours – La Superlega di notte, il talk trasmesso in diretta domenica sera sulla pagina Facebook e sul canale Youtube di Lega Pallavolo Serie A, con Andrea Zorzi, Andrea Brogioni e i protagonisti della Serie A Credem Banca.

Ospiti della puntata numero 6 sono stati Vincenzo Di Pinto, Francesco D’Amico (Rana Verona), Simone Anzani (Valsa Group Modena), Alessandro Bovolenta (Gas Sales Bluenergy Piacenza), Filippo Mancini (Mint Vero Volley Monza), Michele Baranowicz (Cisterna Volley) e Riccardo Goi (Consar Ravenna).

Francesco D’Amico (Rana Verona)

LA DIFFERENZA CON MODENA – È stata una partita bella da vedere, ci è mancato l’ultimo step per vincerla. Loro sono stati bravi, era difficile giocare con quella cornice di pubblico che avevamo. Sul 12 pari ero convinto che la partita potesse andare dall’altra parte. Poi Rinaldi ha fatto una gran battuta sulla linea, idem Buchegger prima. È stata una partita combattuta. Poi purtroppo c’era Anzani dall’altra parte, autore di una grande partita.

L’OCCASIONE SPRECATA – Peccato per il quarto set, quando si arriva al quinto è sempre “o testa o croce”, può vincere una squadra o può vincere l’altra. Nel quarto set eravamo punto a punto fino al 16 pari, poi ci sono stati episodi che capitano ma dobbiamo essere bravi a non far ricapitare. Poi loro sono entrati ancor più in partita, Sanguinetti ha fatto cinque break di fila in battuta. Sono contento che la squadra abbia reagito bene, i numeri dicono che non abbiamo giocato male, ma Modena ha svelato le sue reali potenzialità.

ABAEV E SPIRITO – L’alternanza è abbastanza normale. Sappiamo cosa ci può dare Abaev e cosa ci può dare Spirito. Sono diversi fra di loro, riescono entrambi a fare il gioco che il nostro allenatore chiede. L’allenatore cerca di mettere Spirito nei momenti in cui vede che serve qualcosa alla squadra, non tanto dal punto di vista del palleggio, ma del carattere. È da tanti anni a Verona e spesso è entrato in partite nelle quali serviva più energia, come contro la Lube.

LA CAPACITÀ DI CAMBIARE – Non sappiamo neanche noi qual è la formazione tipo. Avendo un roster abbastanza lungo, dobbiamo cercare di variare un po’ di più. Mozic si sta allenando bene ma deve riprendere il ritmo partita.

GIOCARE SUBITO O CRESCERE – Grazie all’anno alla Lube, ho potuto imparare tantissimo accanto a giocatori che rappresentavano il massimo livello della SuperLega. Riesci a imparare tanto su come stare in campo, come reagire nei momenti importanti delle partite. Come Bovolenta a Piacenza, comunque entravo in tantissime occasioni e al contempo imparavo tanto.

LA TECNICA DI KEITA – Spende tanto tempo in allenamento alla tecnica individuale della ricezione. Per il resto, in battuta e attacco lo reputo un giocatore abbastanza tecnico. A livello fisico ci lascia ogni giorno a bocca aperta, fa cose incredibili sia in allenamento sia in partita.

Simone Anzani (Valsa Group Modena)

IN CRESCENDO – Arrivavo da un’estate ancora turbolenta, per quanto puoi tenerti in forma, mancava il campo. Visto che io e la tecnica corriamo su due binari paralleli, mi ci vuole un po’ per ricominciare a fare le cose che so fare. Ora sono contento di come sto e di quello che sto dando alla squadra.

L’INTESA CON DE CECCO – Questo è il sesto anno che gioco con Luciano, non ci fosse intesa vorrebbe dire che c’è qualcosa che non va. A 36 anni quando ha la palla dentro i tre metri, ancora mi fa meravigliare di quello che fa. Glielo dico sempre: se giochi come sai, è difficile starti dietro.

LA CRESCITA DI MODENA – Il nostro percorso di crescita come squadra è iniziato quest’anno, è una squadra nuova, che è stata rifondata. Ci abbiamo messo un po’ a ingranare, abbiamo perso occasioni come la prima di campionato a Piacenza e come il punto che potevamo conquistare con Trento. Questo era un banco di prova importante, avevamo fatto un’ottima performance con Monza, poi mi è piaciuto l’atteggiamento nella settimana verso Verona

LA FORZA DI VERONA – Verona è candidata per stare fra le prime quattro del campionato. Sono due-tre anni che giocano tutti assieme, quello fa tanto. Quando Mozic tornerà in forma, sarà una pedina in più. Saranno una squadra tosta da affrontare, faranno della battuta-muro-difesa un’arma importante, sono fisici e si fa fatica a metter la palla giù.

LA TECNICA – Ai ragazzi giovani dico sempre che, per arrivare a un determinato livello, tecnicamente devi trovare la tua via. Magari non sei bello da vedere, ma sei efficace. Io ho il vizio di andare molto “sotto rete” con l’attacco, ma ho trovato il mio modo efficace di attaccare.

L’ALTERNANZA FRA PALLEGGIATORI – Da un lato avere due palleggiatori molto buoni può essere positivo, dall’altro ogni palleggiatore ha il suo modo di alzare e potrebbe creare quei meccanismi di gioco di cui la squadra ha bisogno. Io preferisco avere De Cecco.

CONSAPEVOLEZZA – Dopo la vittoria di Monza e dopo la settimana di allenamenti, anch’io ero abbastanza convinto di quello che potevamo mettere in campo. Era una prova di maturità, per adesso l’abbiamo superata. Positivo anche vincere il quarto set dopo aver perso il terzo. In altre situazioni questo ci avrebbe affossato, invece stavolta la nostra reazione nel quarto ci ha aiutato a portare la partita al tie-break e poi a casa.

Alessandro Bovolenta (Gas Sales Bluenergy Piacenza)

LA SCELTA DI PIACENZA – Per me è una squadra competitiva e una realtà dove ho tante opportunità di entrare in campo. Il livello di allenamento è altissimo, abbiamo dodici giocatori incredibili. Con una società costruita così, posso crescere tanto e capire come funziona la SuperLega. È stata una scelta fatta per crescere professionalmente, capire il mio livello e prendermi pian piano spazio in campo.

ALLENATORI ED ERRORI – Bonitta è un tecnico vecchio stampo: da Marco l’errore non era ben visto. Quest’anno è cambiato molto, Anastasi e De Giorgi sono più flessibili. La reazione all’errore dipende anche dal tipo di errore che si commette.

DOVE MIGLIORARE – Credo di dover migliorare tanto in battuta. In questo momento lo sto sfruttando molto in ogni set, devo essere più continuo e costante. Così come devo esserlo in attacco. La costanza è la chiave per essere un buonissimo opposto.

IL GOMITO DI KOVACEVIC – Ha avuto un problema al gomito, ma pian piano si sta rimettendo in forma.

MANDIRACI – L’italiano? Glielo sto insegnando io… No, scherzo: Efe va a lezione, è un bravissimo ragazzo e ha tanta voglia di lavorare.

Filippo Mancini (Mint Vero Volley Monza)

LA SCELTA DI MONZA – Sono venuto a Monza sapendo che comunque c’è Cachopa, uno dei migliori palleggiatori. So di avere tanto da imparare e ho scelto Monza principalmente per questo. Poi questa società ha raggiunto ottimi livelli lo scorso anno, quest’anno siamo partiti un po’ con il freno a mano, però questa domenica abbiamo ottenuto una vittoria importante. Cercherò di imparare molto da Fernando, lui mi sta aiutando molto. Vediamo se riesco a ritagliarmi un po’ di spazio, in battuta sto entrando spesso.

L’APPROCCIO DEI VETERANI – In squadra ho molti giocatori esperti. Se guardo Zaytsev, penso: “Come fa a ogni punto a essere lì, testa bassa, sempre al massimo?”. Io faccio più fatica, posso solo prendere ad esempio giocatori come lui.

DOVE MIGLIORARE – Devo migliorare sulla precisione, che in certi momenti è la cosa più importante, e sulla rapidità.

LA SPALLA DI JUANTORENA – Continuava ad aver fastidio alla spalla. Dopo la partita con Modena ha fatto qualche allenamento, poi ha visto che non riusciva a riprendersi e si è sottoposto a una visita, apprendendo che ancora il problema persisteva.

Michele Baranowicz (Cisterna Volley)

LA PRIMA VITTORIA – Sono contento per la vittoria contro Padova, i ragazzi si stanno allenando in maniera incredibile tutte le settimane, ci mancava qualcosa in partita, spero che questa serva a sbloccarci. Serviva un po’ di cattiveria e di cinismo.

GENERAZIONI A CONFRONTO – La mia difficoltà è riuscire a trasmettere a questi ragazzi il mio modo di essere e recepire il loro modo di allenarsi e vivere le partite. Qualche anno fa l’errore era proibito, ora si lascia un po’ stare, si va oltre. Devo trovare il punto d’unione fra generazioni.

LA VOLLEY ACADEMY – In due mesi e mezzo abbiamo avuto duecento ragazzi, non solo dall’Italia ma anche da oltreoceano, abbiamo avuto successo e siamo contenti. La riproporremo la prossima estate e stiamo lavorando ance su altre collaborazioni dedicate a ragazzi italiani e non solo. È partito molto bene, solo felicissimo di farlo con Zaytsev e Biribanti, due compagni d’avventura incredibili. Un’attività extra dedicata ai giovani, che sta andando molto bene.

Riccardo Goi (Consar Ravenna)

PASSATO E FUTURO A RAVENNA – La vita mi ha portato a Ravenna e vent’anni e penso che anche il mio futuro sarà qui. Sono contentissimo di essere qua. Ho iniziato anche a guardare quello che potrà essere il futuro, anche se non ho intenzione di smettere, al momento.

DA BONITTA A VALENTINI – È un approccio diverso, più nuovo. Sono due generazioni diverse, le ho vissute entrambe. Con Marco sono stato tredici anni fa, poi due anni fa fino allo scorso anno. I ragazzi dicono che Bonitta sia tosto, ma dodici anni fa lo era ancora di più.

LA SUPERLEGA POSSIBILE – Me la gioco? Decisamente sì. Intanto, speriamo bene. È presto, facciamo gli scongiuri, ma vogliamo disputare una bella stagione.

Vincenzo Di Pinto

FISICO O TECNICA? – Io credo che la tecnica sia determinante. Una volta creato un sistema di gioco, al suo interno le tecniche diventano determinanti. Nei momenti importanti, quando si è sotto pressione, la tecnica ti aiuta.

BASI COMUNI E DOTI INDIVIDUALI – Anzani è bravissimo nelle letture, poi ha un modo di attaccare leggermente più sotto, con la sua tecnica e del resto si chiama Anzani per quel motivo lì. Lo conosco bene, a 18-19 anni lo volevo a Taranto. Ognuno ha un proprio modo di giocare, ma la tecnica di base ti consente di sbagliare meno. Poi l’abilità personale ti consente di fare cose eccezionali, che saprai fare solo tu.

L’ALTERNANZA FRA PALLEGGIATORI – Perfino fra i portieri di calcio c’è il titolare e la riserva. Quando Bearzot li alternò, ai Mondiali in Messico, andarono in crisi tutti e due. A me è capitato nel 1994-1995, quando avevo Angesia e Lassandro. Spesso Angesia cambiava le partite e così ho fatto in modo tale che questo avvenisse in modo un po’ più facile. Anche Giani faceva fare a Toniutti un momento in seconda linea, tutto questo può servire a cambiare l’esito in favore della propria squadra, ma deve essere accettato da tutti. In caso contrario, crea un’insicurezza totale.

PRENDERSI LE RESPONSABILITÀ – Per diventare forti bisogna sapersi prendere le responsabilità. Più ti prendi una squadra “addosso”, più hai possibilità di crescere. Chiaro che, se un ragazzo sente di aver bisogno di creare basi tecniche, è un altro discorso. Ognuno poi sa e decide per sé stesso.

ERRORI E PROCESSO DI CRESCITA – Oggi l’errore fa parte del processo di crescita. E quindi il vero allenatore, nella crescita, programma anche il tentativo di avere miglioramenti e quindi è giusto che ci sia l’errore, per poi riprovare e avere il più giusto feedback. Lavorando così, tutta la squadra dovrebbe saperlo che c’è questa possibilità. Prima il sistema era diverso.

PROGETTI FUTURI – Nel giro di un mese potrei essere in condizione di accettare nuove offerte, ne stanno arrivando anche dall’Asia.