Tempo di Pasqua, tempo di bilanci. Con il campionato andato in archivio a causa del flagello Coronavirus, il tecnico Luca Monti si sofferma su presente e futuro. Non solo di Scanzo, ma di un mondo della pallavolo avvolto da mille interrogativi ed altrettante incertezze.
Un ritorno atteso 15 anni e stoppato dopo sole due partite. Sportivamente quanto brucia?
“Un vero peccato. Avevamo iniziato un buon lavoro. E’ stata una bella esperienza anche perché ho trovato subito terreno fertile con giocatori disposti ad ascoltare e a lavorare duramente. Certo, non avremmo potuto sbagliare. Una situazione non facile, eppure sono convinto che i ragazzi messi alle strette e maggiormente responsabilizzati dopo il cambio d’allenatore avrebbero saputo essere protagonisti fino all’ultimo pallone. Oltretutto perché ho avuto la fortuna di trovare, contestualmente, una panchina di spessore e dunque di poter fare affidamento su 12 giocatori e non solo sulla formazione-tipo”
Allargando il raggio alla situazione nazionale, come si può immaginare il futuro della pallavolo?
Tante società approfitteranno della situazione per abbassare i costi, ma penso sia anche per mantenere in vita il movimento. Attualmente le spese sono troppo importanti se comparati con gli interessi, assai minori. La Superlega, o meglio, i top club fanno parte di un contesto a parte mentre le altre è come se disputassero un campionato differente, compatibilmente al budget.
La serie A2?
C’era il tentativo per riportarla in auge come qualche tempo fa, ma la visibilità è nulla se paragonata agli esborsi che si devono sostenere. E’ un campionato che andrebbe programmato molto meglio. Penso ad avere uno straniero in più, in collaborazione con un club della categoria superiore. In questo modo ci si assicurerebbe un tasso tecnico maggiormente elevato in cadetteria potendo contare su elementi pronti, a breve, ad essere fondamentali anche nel massimo torneo. La A2 è un valore che andrebbe sfruttato anche per renderlo più appetibile sul piano degli investimenti. In caso contrario rimarrebbe con un appeal estremamente limitato.
La serie A3?
Una categoria della quale fatico a comprendere la logica. Riempirsi la bocca con la “serie A” non so quanto sia utile. Lo è di certo per le casse della Lega Pallavolo, non per i club costretti a sostenere dei costi fissi che pesano tanto, troppo. Sarebbe più opportuno tornare al vecchio schema con la B come terza serie.
Il “domani” di Scanzo?
Ho accettato l’incarico per il legame con Giancarlo Viti, per la persona prima ancora che per il suo ruolo. Spero che la società riesca a realizzare un progetto triennale, per riuscire a realizzare qualcosa di buono soprattutto per ciò che sta attorno alla realtà. Sarebbe bello per il movimento bergamasco e, in particolar modo, in ambito giovanile. Perché Scanzo ha tutte le carte in regola per essere un traino. Con o senza Luca Monti anche se mi piacerebbe molto restare proprio per quanto costruito in passato e per le potenzialità che intravedo per il futuro.
Questa, infine, è una Pasqua diversa…
Il migliore augurio è quello d’avere tanta pazienza. Si sono fatti tanti sacrifici, è necessario continuare a rispettare ciò che ci chiedono. Esclusivamente così si potrà uscire dalla situazione. Un pensiero speciale però è per tutti coloro che stanno combattendo in prima linea la battaglia. Si stanno sobbarcando un impegno abnorme ed è a loro che va rivolto il ringraziamento più profondo e sincero.
U.S.D. Scanzorosciate