Superlega> Gara 3 Finale Play off Scudetto: Civitanova si cuce addosso il tricolore

Cucine Lube Civitanova- Diatec Trentino 3-1 (28-26/25-20/18-25/25-14)
Civitanova: Sokolov 23, Candellaro 1, Pesaresi, Kaliberda, Juantorena 20, Casadei, Stankovic 4, Kovar 15, Christenson 3, Cester 4, Grebbenikov (L), Corvetta, Cebulj 1. All.: Blengini- D’Amico
Trento: Nelli, Burgsthaler, Antonov 1, Mazzone T., Blasi, Chiappa (L), Giannelli 1, Lanza 20, Solè 8, Van de Voorde 6, Colaci (L), Stokr 7, Urnaut 12, Mazzone D. 2 . All.: Lorenzetti- Simoni
Arbitri: Cesare – Pasquali,
MVP: Kovar
La Cucine Lube Civitanova è Campione d’Italia. Un successo ampiamente meritato che conferma la supremazia assoluta in Regular Season ed un predominio senza se e senza ma anche nei play off. Minimo sindacale nella serie in programma, bastano tre gare per cucirsi addosso il quarto tricolore nella storia marchigiana; Trento non riesce ad alimentare le speranze che si erano ridotte al lumicino. La formazione di Lorenzetti gioca sicuramente meglio rispetto a gara 1, crea molte più difficoltà, ma non riesce a dare quella continuità necessaria per prendersi l’incontro. Non è sicuramente la migliore Lube vista all’opera, tanta tensione, troppi gli errori figli del nervosismo, poca fluidità nell’azione; malgrado tutto, però, con le buone e con le cattive i padroni di casa si prendono ciò che si sono meritati per una stagione intera. MVP Jiri Kovar, autore di una prestazione che finalmente mette tutti d’accordo, leader indiscusso di gara 3.
Contratta la Lube, in scioltezza Trento; l’avvio evidenzia il diverso stato d’animo delle due formazioni. I padroni di casa sentono la responsabilità dell’appuntamento, gambe e braccia sembrano frenati nella tensione; per la Diatec non ci sono più le condizioni per subire attacchi d’ansia. Vantaggio Trento, anche interessante, Civitanova prova a “liberarsi dalle ganasce” ed a tirare fuori l’artiglieria pesante. E’ una manovra che richiede tempi tecnici non repentini; i padroni di casa rientrano in partita, pur continuando a mantenere un piccola crisi di identità in tutti i fondamentali. E’ un punto a punto che porta direttamente ai vantaggi, prima il muro di Kovar, poi l’invasione di Urnaut toglie Civitanova dalle ambasce. Le paure e le preoccupazioni scemano, ma solo di poco; la Lube non esprime la fluidità messa in mostra in gara uno, Juantorena non è nella sua migliore giornata, lo stesso vale per Sokolov, Kovar, al contrario gode di ottima salute ed è tutto nelle sue mani il più tre che i padroni di casa si prendono nelle fasi iniziali. Trento non effettua strappi, nessun cambio di marcia, ritmo che non porta mai all’aggancio, è la resa che vale il 2-0 sull’ace di Kovar. Più concreta Trento in avvio di terzo parziale, un atteggiamento che consente ai ragazzi di Lorenzetti di rimanere agganciati al treno Lube; la formazione di casa indugia in qualche errore di troppo, soprattutto in battuta, ma acquista consapevolezza negli altri reparti pallone dopo pallone. E’ una crescita lenta, ma continua. Il testimone principe è Juontorena, volenteroso per due set, ma troppo falloso; nel terzo la sua presenza acquista di spessore e la Lube ne beneficia in termini di efficacia. La Diatec lotta su ogni pallone, sfrutta al massimo le amnesie dei cucinieri e nella volata finale infila un filotto in battuta che mette paura alla Lube. Civitanova sente il dolore dello schiaffo, rientra in campo con il preciso obiettivo di vendicarsi; la reazione vale un 4-1 che non mette paura, però, a Trento, il pareggio è questione di un soffio. La gara si infiamma, finalmente, e sono i muri e le difese a fare la differenza: quelli della Lube. I cucinieri mettono da parte ogni remora e trovano dopo quasi due ore fluidità ed efficacia di squadra; la fuga può dirsi a portata di mano. E’ un’impennata prepotente che distrugge ogni velleità di Trento che soccombe sotto le folate avversarie. La sofferenza diventa trionfo Civitanova è Campione d’Italia.

Marco Benedetti