BM> Verso Pog-Bologna. Vavassori: “Troppi solisti, ci vuole compattezza”

Bologna fa rima con “big”. Ecco perché la Pog (sabato alle 21 al PalaNovaGas, diretta Facebook) vuole rialzarsi facendo leva sull’effetto-sorpresa. I felsinei, retrocessi l’ultima stagione dalla A3, pur rinnovati, hanno già messo in chiaro le intenzioni: cinque partite su sei a segno e primo ko giovedì (0-3 subito da Modena). Credenziali che da una parte fanno scrivere l’etichetta di “missione impossibile” per Grassobbio, dall’altro rappresentano l’occasione per giocare a caccia dell’impresa. Ed è forse questo, mentalmente parlando, un aspetto di cui fare tesoro vista la fase complicata culminata martedì con l’1-3 interno subito da Cazzago che ha significato la quarta sconfitta consecutiva.

“Il primo messaggio che chiunque deve tenere ben presente – spiega il presidente Pierangelo Vavassori – è che la società ha piena ed incondizionata fiducia nel lavoro del tecnico Fabrizio Incitti e del suo vice Flavio Rota nonché in quello di tutto lo staff. Urge un cambio di rotta, ci siamo già confrontati dopo Cazzago e certamente ci saranno dei cambi di strategia. Quella adottata fino ad oggi non ha fornito gli esiti sperati, dobbiamo tornare ad essere una squadra”. Riferimento esplicito alla scialba prestazione di martedì con i bresciani: “Si preparano le gare – continua Vavassori – poi in campo le indicazioni vengono incomprensibilmente cestinate. Va ritrovata la lucidità nella gestione dei momenti, ma anche nelle scelte. Attualmente prevale la delusione per un approccio non adeguato in un derby che, sulla carta, si presentava ampiamente alla portata e che invece è stato affrontato in maniera troppo passiva con ciascun giocatore alla ricerca della soluzione individuale”.

In arrivo il secondo impegno in casa in quattro giorni con Bologna: “Niente da perdere contro un avversario il cui inizio dice tutto circa il valore – sottolinea -. Per noi tuttavia è un’occasione per cominciare a creare ciò che dovremo raccogliere in prospettiva ritrovando equilibri e certezze. Ma soprattutto essendo compatti dentro e fuori dal campo, titolari e alternative. Tutti nella stessa direzione e sintonizzati sulla stessa frequenza”.

Ufficio Stampa