Superlega> Yuasa Battery, coach Ortenzi: “Grande approccio, dovevamo prenderci dei rischi”

PORTO SAN GIORGIO – L’orgoglio di aver giocato alla pari contro i Campioni d’Europa, andando avanti nel punteggio e sfiorando anche il tie-brek per un soffio. C’è grande consapevolezza di tutto questo ma anche molto altro nelle parole del coach della Yuasa Battery, Massimiliano Ortenzi, al termine della sfida contro l’Itas Trentino davanti a 2038 spettatori in un catino ribollente di passione qual è il PalaSavelli.

“Abbiamo avuto un bell’approccio alla partita – sottolinea il coach – dovevamo iniziare con quel piglio e quell’aggressività in battuta, essendo bravi a infilarci nel caso in cui Trento ci avesse lasciato dei margini. Siamo partiti molto bene, loro un po’ a rilento e abbiamo fatto veramente un gran bel primo set. Trento è cresciuta, è cresciuto Michieletto, hanno avuto percentuali importanti in attacco. Abbiamo fatto fatica nonostante buoni turni in battuta, a tenere la loro palla alta. La chiave è stata tutta lì. Nel quarto siamo stati sempre attaccati e anche pronti a girarla con la battuta nel punto al punto. Abbiamo preso un paio di break su situazioni strane di pallonetto spinto, che potevamo gestire forse meglio. Per il resto c’è assolutamente poco da dire”.

Una Yuasa Battery molto aggressiva in tuti i fondamentali, ad iniziare dal servizio dove si è spinto molto proprio per andare a mettere pressione. “Gli errori non sono stati determinanti stasera. Dovevamo prenderci dei rischi perché con la palla nei tre metri sarebbe stato veramente difficile stargli dietro. I rischi ce li siamo presi e hanno pagato in certi momenti. Ce lo siamo detti di rischiare qualcosina e abbiamo fatto la partita che dovevamo fare”.

Ora si guarda avanti con l’obiettivo anche di andare a svuotare quell’infermeria che al momento vede ai box due elementi molto importanti quali sono Petkovic e Fedrizzi. “Adesso torniamo in palestra, stiamo piano piano recuperando tutti. Dobbiamo tornare ad allenarci a un livello alto perchè non siamo più abituati ad allenarci a questi livelli qua. Poi succede che nel punto a punto riusciamo a girarla dalla nostra parte, dobbiamo rimanere sul pezzo senza mollare e continuando a crederci”.

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