After Hours, la SuperLega di notte: Michieletto, Porro, Lagumdzija, Zimmermann, Crosato e Giani ospiti alla 5a puntata di After Hours

L’analisi dei protagonisti della 5a giornata, i sorrisi di Michieletto nei momenti difficili, l’ottimo avvio della Sonepar Padova sesta in classifica, l’equilibrio fra crescita tecnica e stabilità cercato da Civitanova e il doppio incarico nel volley. Si è parlato di questi e altri temi ad After Hours – La SuperLega di notte, il talk trasmesso in diretta domenica sera sulla pagina Facebook e sul canale Youtube di Lega Pallavolo Serie A, con Andrea Zorzi, Andrea Brogioni e i protagonisti della Serie A Credem Banca.

Ospiti della puntata numero 5 sono stati Andrea Giani (ZAKSA Kedzierzyn-Kozle), Jan Zimmermann (Gioiella Prisma Taranto), Paolo Porro (Allianz Milano), Alessandro Michieletto (Itas Trentino), Adis Lagumdzija (Cucine Lube Civitanova), Franco Crosato (Sonepar Padova), Marco Novello (Campi Reali Cantù).

Jan Zimmermann (Gioiella Prisma Taranto)

SU GIANI – Non può allenare in Italia per la questione del “doppio incarico”? Lo prenderei come schiacciatore!

ALONSO – Sta bene, poi l’ho portato a cena. Ha preso una botta abbastanza forte. Peraltro, ero l’unico che andava verso la panchina, ho preso un asciugamano però stavo ridendo quando è caduto. C’era il nostro fisioterapista che diceva: “Adesso ti alzi, è tutto a posto”. E io pensavo: “Ma se è bianco come il muro”.

TRE PUNTI VITALI – In casa partiamo sempre molto forte, poi nel secondo set ci sciogliamo un attimo. È stato fondamentale aver vinto il quarto set per prendere tutti e tre i punti in uno scontro diretto. Già a Piacenza un punticino si poteva fare.

L’ASPETTO MENTALE – Ci abbiamo lavorato tantissimo, perché è importante stare lì tutta la partita. Noi, a parte alcuni più esperti, abbiamo diversi giocatori al primo anno o che hanno giocato poco in Italia. Abbiamo lavorato su questo e siamo riusciti a tornare in partita anche nel quarto set che non si era messo male.

GIRONI – È alto, magari non ha la forza di Grozer e altri opposti simili, sbaglia poco, batte bene, a muro fa il suo. Mi piace molto giocare con lui, è anche tranquillo ma in partita è sempre carico.

GLI SCHIACCIATORI DI OGGI – Per me come palleggiatore è importante che uno schiacciatore sbagli poco. Se hai un giocatore che sbaglia poco, che trova sempre una soluzione, è facile giocare con lui, hai sempre feedback positivi. Poi se battono bene, ricevono bene, non è fondamentale che facciano 35 punti.

HOFER E HELD – Brodie non lo conoscevo prima di quest’anno, in Nazionale aveva due grandi schiacciatori davanti. Buon giocatore, molto offensivo, forte in battuta, attacco e muro, deve lavorare su difesa e ricezione. Ma ti dà sicurezza, tira ovunque e sempre forte. Held è un giocatore simile, anche lui sta andando bene, ci dà una grossa mano in battuta, è un giocatore importante.

Paolo Porro (Allianz Milano)

I 31 PUNTI DI KEITA – La sconfitta con Verona pesa per come è arrivata. Abbiamo vinto bene il primo set, poi eravamo 9-2 o 9-3 nel secondo, ma ci siamo fatti rimontare. Loro hanno fatto la loro partita, hanno sicuramente un giocatore di riferimento come Keita che è un giocatore “senza senso”. L’avevamo preparata per fermare lui, principalmente, ma l’abbiamo fatto solo in parte. Quando c’è da mettere la palla a terra, la mette senza troppi problemi. Siamo delusi da questa sconfitta, erano punti importanti che potevamo prendere.

LA LUCIDITÀ NECESSARIA – Anche se sono un po’ più bassi, saltano un metro abbondante. Magari si può avere qualche difficoltà a muro. Per il resto, come diceva Jan, la pallavolo non è solo forza fisica. Oggi la palla non cade mai alla prima, perciò bisogna essere bravi a cercare colpi quando si è in difficoltà non solo mentale, ma anche di fiato. Quando un’azione dura 30-40 secondi devi essere lucido quando serve.

MICHIELETTO – Abbiamo fatto dieci anni assieme tutte le giovanili, ci vogliamo bene.

REGGERS – L’anno scorso ha disputato una stagione incredibile, quest’anno sta facendo i suoi 15-20 punti a partita, addirittura 30 con Monza. Mi trovo molto bene ad alzarla a lui, può anche ricevere, si mette sempre a disposizione della squadra. Un bravo ragazzo e, per me, fortissimo.

Adis Lagumdzija (Cucine Lube Civitanova)

IL LAVORO SUL MURO – Credo sia fra i miei fondamentali migliori. Ho grande fiducia, sto facendo un buon lavoro.

ALTALENA LUBE – Sinora stiamo giocando bene e vincendo in casa, dove non abbiamo mai perso. Ora è il momento di iniziare a farlo anche fuori casa. Siamo stati bravi a non fare alzare per un attimo la testa a Cisterna e non è semplice vincere 3-0 con loro. Per loro adesso inizia una serie di partite importanti, così come per noi.

PODRASCANIN – Siamo una squadra giovane e uno come lui nel campo è sempre un riferimento che tu sbagli o faccia bene. E poi parla la mia stessa lingua. Anche la moglie e i figli sono stato molto contenti di tornare.

IL RITORNO DI NIKOLOV – Ha fatto il primo punto di questa stagione, lo abbiamo un po’ preso in giro. Voleva tornare più rapidamente in campo dopo l’infortunio, ma serviva un po’ di pazienza. Quando sta fisicamente bene, è una persona importante per noi. Il mese prossimo tornerà al 100%.

CRESCITA TECNICA O STABILITÀ – Stiamo lavorando per crescere tecnicamente. Ma c’è bisogno di lavorare anche sulla stabilità. Se sistemiamo questo, possiamo fare un buon campionato.

Alessandro Michieletto (Itas Trentino)

LA SCONFITTA CON PERUGIA – È stato un peccato, siamo partiti bene poi loro sono cresciuti e non siamo riusciti a tenere il ritmo. Nel terzo set eravamo sopra, ma ci hanno recuperato, ci hanno messo sotto con la battuta e la partita ci è sfuggita. Era un bel test con una squadra fortissima, c’è ancora da lavorare e da migliorare.

I MODELLI POSSIBILI – Per la seconda linea ce l’ho in casa, direi Lavia. Per capacità offensive, quando c’era Uros Kovacevic a Trento, ho preso molto da lui specie per le palle un po’ “sporche”.

L’ESTATE – È stata un’estate da montagne russe. Abbiamo disputato partite a picchi altissimi e altre, le ultime, a un livello troppo basso. C’è l’amaro in bocca per come è finita, abbiamo disputato una buona VNL, ci siamo presentati ai Giochi Olimpici carichi come delle molle. Ma dopo non siamo riusciti a esprimerci al livello che questa competizione richiedeva.

SORRISI E POSITIVITÀ – I miei sorrisi in campo sono qualcosa di naturale, anche perché, se fingi si vede. Certo, nei momenti difficili ci sta perderli. E sento che anche i miei compagni, lì, perdono un po’ di fiducia quando accade. Cerco di portare positività, sono così da sempre e provo a mantenerla crescendo e diventando più uomo e meno ragazzino.

Federico Crosato (Sonepar Padova)

A TESTA ALTA CON LE BIG – Veniamo da giornate complicate, lunghe, partendo da Perugia, ma anche con Taranto e Grottazzolina sono state belle partite, tirate, di livello. Sono molto contento di cosa abbiamo dimostrato con Piacenza. Nonostante siamo una squadra giovane, con budget inferiore, riusciamo a tenere testa a queste corazzate. La cosa ci riempie d’orgoglio, vuol dire che lavoriamo bene, che sappiamo esprimere una bella pallavolo e tener testa a giocatori di spessore. C’è un po’ di rammarico perché vai in campo semplicemente per giocare, poi ti rendi conto che potevi vincerla.

CHI BEN COMINCIA… – Si dice che chi comincia bene è a metà dell’opera. La squadra giova del fatto che la spina dorsale dello scorso anno è stata confermata e che i nuovi si sono integrati bene. Questo ha aiutato a trovare una buona alchimia di squadra e a cominciare bene l’anno. Si vede che giochiamo bene, ci troviamo bene anche fuori dal campo: questo porta risultati. Non posso prevedere come finirà, ma spero che la squadra continui così e migliori ancora. Lottiamo per la salvezza ma qualche sorpresa possiamo regalarla.

FUORI DAL CAMPO – Mi attirano molto i motori, soprattutto le quattro ruote e nello specifico la Formula 1. Mi piace anche il ciclismo. E quando ho tempo libero vado a qualche raduno di auto con mio padre.

SU NOVELLO – Con Marco siamo vicini di paese e abbiamo giocato assieme tanti nelle giovanili. Sono molto contento di quello che sta facendo in A2, sta dimostrando tanto.

Marco Novello (Campi Reali Cantù)

IL POST-PARTITA – Acicastello è una grande squadra per la A2, noi abbiamo cercato di dare il massimo.

L’INTESA CON COTTARELLI – L’intesa sta andando molto bene, i risultati arriveranno. Siamo una squadra con un sestetto praticamente nuovo, ci vuole tempo.

PRIMO ANNO IN A2 – Vengo dalla A3, questo campionato devo ancora scoprirlo bene, siamo ancora a inizio stagione. Speriamo di fare più punti con la squadra e qualche punto in meno io.

Andrea Giani (Zaksa Kedzierzyn-Kozle)

VACANZE NO, FESTA SI – Non ho fatto vacanze, quattro giorni dopo i Giochi Olimpici sono venuto in Polonia con la famiglia. Niente vacanze per noi allenatori. Ma tanti festeggiamenti: per la Francia era la seconda di fila, in casa, per me è la prima dopo averla inseguita a lungo.

ALLENARE LA FRANCIA – È abbastanza complicato, perché hanno una cultura un po’ diversa dalla nostra. Credo che dopo il 2021 la pallavolo è cambiata a livello internazionale, se non fai un po’ di cose fatto bene non ce la fai a stare a quel livello. Questo gruppo l’ha compreso. Abbiamo fatto quattro mesi tornando a casa tre volte ed è stato quello la chiave della svolta tecnica di questo gruppo. Abbiamo deciso insieme di lavorare mettendo da parte famiglie e riposo.

L’ITALIA – Qualcosa in più contro di noi poteva farla, tecnicamente. Poi il nostro è un gioco che non è solo tecnico. A volte, quando sei messo sotto nel gioco e non trovi le contromisure, la prestazione diventa difficile da cambiare. Non è una questione d’età. Polonia e Italia sono due squadre che perdono pochissime partite nella stagione, devi essere capace di aggredirli tecnicamente. Ed è quello che abbiamo fatto noi.

LA RIVALITÀ FRANCIA-ITALIA – Credo che a livello sportivo ci sia una grande rivalità. Io non ho mai avuto problemi: zero. Credo che ci debba essere, perché è storica la rivalità, ma non l’ho sentita così personale. Poi la mia squadra francese ha diverse rivalità, con altre squadre e altri giocatori.

QUALITÀ BATTE ALTEZZA – Diciamo che la qualità di alcuni giocatori è importante. Battono bene, tutti. Ma danno anche qualità in ricezione. E sull’attacco hanno una varietà di colpi importante e anche per i palleggiatori sono giocatori di riferimento. Come si è sviluppata questa pallavolo, in cui gli schiacciatori danno molto ritmo, fanno pochi errori, fanno rigiocare la palla, hanno queste abilità. L’altezza conta poco, conta la qualità dei giocatori.

SU MICHIELETTO – Tanta qualità dietro, secondo me: non è un giocatore che soffre in ricezione, anzi. Molto bene in difesa, direi super. In battuta e attacco non ce ne sono tanti così forti. A muro ha giornate in cui ne prende sei-sette, ma non è sempre facile.