Torneo Taverna 2023 – Intervista alla madrina Jenny Barazza

BARAZZA JENNY SAVINO DEL BENE SCANDICCI - IMOCO VOLLEY CONEGLIANO CAMPIONATO VOLLEY SERIE A1-F 2015-2016 SCANDICCI (FI) 12-03-2016 FOTO FILIPPO RUBIN / LVF

La due volte Campionessa d’Europa riceverà il primo Stella del Taverna

Nell’incipit di quella che poi sarà una brillante, lunga e vincente carriera Jenny Barazza ha partecipato alle passate edizioni del Torneo Taverna, la storica kermesse cremasca che dal 1980 anticipa l’inizio della stagione delle eccellenze della pallavolo di città di Crema e dintorni.

Secondo i sacri testi della stampa e documentato da foto (possiamo affermarlo con fermezza) d’epoca, la fortissima centrale veneta, classe 1981, originaria di Codognè, provincia di Treviso ha partecipato al Torneo Taverna nel 2000 e 2001 quando giocava con Firenze, e successivamente nella gloriosa Foppapedretti Bergamo.

Appese le ginocchiere dopo aver vestito la maglia di Olbia, terra dove oramai vive, è divisa tra famiglia, attività imprenditoriale e pallavolo, infatti da poco è stata nominata responsabile del settore giovanile dell’Hermaea Olbia (sua ultima squadra) dove allenerà le formazioni dell’Under 14 e Under 16.
Ciao Jenny, quando hai saputo che avresti ricevuto il primo Stella del Taverna cosa hai pensato?

“Quando ho ricevuto la comunicazione per questo riconoscimento sono stata emozionata. Fa piacere ricevere un premio in una manifestazione così importante; nonostante siano passati più di vent’anni da quando ho preso parte al Taverna mi ha fatto piacere che il comitato organizzatore abbia pensato a me, questo è doppiamente emozionante e mi riempie doppiamente di orgoglio, conoscendo anche di persona alcuni membri del comitato Spero che questo premio possa dare il via ad una serie di eventi sempre più importanti e migliori in futuro”.

Sotto il cielo azzurro dell’estate italiana si sta svolgendo la kermesse europea, competizione che ha visto Jenny vincere nel 2007 e 2009. La nazionale italiana campionessa d’Europa che punta ad uno storico bis.

Che differenza c’è tra la tua nazionale che ha vinto l’Europeo e quella di oggi?

“Una situazione tecnica molto diversa. Il nostro gioco era meno veloce, adesso il volley è molto più fisico. Ho avuto modo di vedere giocare la nazionale con la Svizzera, nonostante ila differenza tra le due formazioni fosse palese, le ho viste concentrate agguerrite e tranquille, l’errore non è pesato ed è stato preso con il giusto modo. Va bene così perché la prima fase è servita per trovare soluzioni nuove e dare spazio a tutte in vista della fase ad eliminazione diretta”.

Il ct Mazzanti è stato criticato per alcune scelte nelle convocazioni.
“Davide è un allenatore bravissimo. Ho avuto il piacere di essere allenata da lui sia come secondo (Bergamo, ndr) sia come primo (Conegliano). Cerca sempre di mettere qualcosa di nuovo e questo comporta sempre dei rischi, capisco la sua scelta di terminare un ciclo, proseguendo con un altro, rischiando di non essere in linea con tutti e cercando di sempre qualcosa di nuovo a fronte di scelte impopolari”.

Nel tempo come è cambiato il ruolo del centrale?
“Vedo tanto fisicità ed altezze superiori a quando giocavo; ovviamente con un gioco sempre più veloce sicuramente sta avendo sempre un ruolo più importante. Tra nazionale e campionato ci giovani centrali molto interessanti anche se il ruolo è sempre quello, è aumentata l’efficacia della battuta che sta diventando un’arma in più ed anche sul gioco d’anticipo. So che lavoro c’è dietro anche nell’intesa con il palleggio”.

Passando al prossimo campionato di A1 quali sono i tuoi pensieri sulla stagione, vedi ancora l’Imoco favorita?
“Rispetto al passato l’Imoco avrà delle avversarie molti forti ed agguerrite come Milano e Scandicci ma, per me, rimane sempre il top. La società ha la mentalità vincente per restare tra i primi posti della classifica e poter arrivare in fondo a tutte le competizioni”.

Da qualche settimana sei stata nominata responsabile settore giovanile Hermaea ed allenerai i gruppi di Under 14 ed Under 16, come ci si sente ad essere dall’altra parte della panchina.

“Non è così semplice. Essere una stata una brava giocatrice non vuol dire essere bravi allenatori, è un ruolo di responsabilità gestire delle piccole atlete che passano da essere bambine a ragazzine affrontando il difficile passaggio dell’adolescenza. Non serve essere solo allenatore ma anche educatore, riuscendo a sintonizzarsi in quella fascia d’età e farsi rispettare; adoro a stare in palestra con loro, le ragazze devono divertirsi e a maggior ragione non voglio creare false aspettative tuttavia cercando di dare il medesimo entusiasmo dalla prima all’ultima e di dare la possibilità di vivere i valori dello sporti come la disciplina, il rispetto delle regole e dei ruoli, cercando di divertirsi, tenendo chiare gli obiettivi perché in un percorso sportivo di crescita le variabili sono tante come l’avversaria più forte, la sconfitta ed un allenatore che non ci piace ma serve godersi le cose belle e fare tesoro di quelle difficili”.

Sabato 23 settembre al PalaBertoni di Crema, la due volte oro europeo all’interno riceverà il premio Stella del Taverna nel contesto delle finali del quadrangolare di serie B1 che vedrà impegnate Volley 2.0, Ostiano Ripalta Cremasca e Don Colleoni.

Nella foto Jenny Barazza, foto © Lega Pallavolo Serie A femminile