Superlega> Civitanova straripante

Cucine Lube Civitanova- Diatec Trentino (25-21/25-14/25-1500009
Civitanova: Sokolov 19, Candellaro 5, Pesaresi (L), Kaliberta, Juantorena 14, Casadei, Stankovic 10, Kovar 2, Christenson 4, Cester, Grebbenicov (L), Corvetta, Cebulj. All.: Blengini- D’Amico
Trento: Nelli 1, Burgsthaler, Antonov 2, Mazzone, Blasi, Chiappa (L), Giannelli 1, Lanza 4, Solè, Van de Voorde 6, Colaci (L), Stokr 3, Urnaut 8, Mazzone 4. All.: Lorenzetti- Simoni
Arbitri: Santi- Vagni
Una prova di forza pura, cristallina, disarmante. La Lube Civitanova impartisce una lezione durissima alla Diatec Trentino, di quelle che lasciano senza parole, scusanti e potenziali alibi. I padroni di casa mostrano ancora una volta in questa stagione, se ce ne fosse ancora bisogno, la forza e l’equilibrio di una macchina in tutti i fondamentali ed in tutti gli elementi della rosa; ci vorrebbe la migliore Trento, ma oggi non è presente a Civitanova.
Equilibrio ad elastico nel primo parziale; primi scambi e sembra che la Lube possa indirizzare l’incontro a proprio piacimento, 5-1 e potrebbe iniziare la gestione del vantaggio. Nulla di più errato, Trento annulla la partenza ad handicap e dà il via alla serie di strappi necessari per tenersi a stretto contatto con Civitanova. E’ uno sforzo produttivo fino al giro di boa del venti, Lanza grippa, infila un filotto di errori/orrori ed obbliga Lorenzetti a richiamarlo in panchina; la frittata è fatta, Stankovic chiama tutti al giro di campo. Lube perfetta sin dal primo pallone del secondo set, Christenson infila il filotto vincente dai nove metri e guadagna il 5-0; Trento subisce in difesa e non trova soluzioni sul fronte offensivo. Muro e difesa marchigiana sono attenti, chiudendo spazi e ribaltando il gioco a proprio favore. E’ poi il turno di Sokolov a creare scompiglio nella ricezione trentina, per Civitanova il tabellone dice 14-4. Il ritmo indiavolato degli uomini di Blengini non conosce soste, una macchina perfetta in ogni elemento ed in ogni reparto che annichilisce ogni flebile tentativo della Diatec. Un monologo che schiaffeggia Trento fin dentro l’anima. Il copione non ha muta di una virgola, Trento abbozza una reazione, ma continua a soffrire maledettamente in ricezione, e quando trova lo spazio offensivo, c’è sempre Grebbenicov a togliere le castagne dal fuoco. La Lube viaggia a velocità doppia rispetto all’avversario, non ha segnali di cedimento, mette in mostra tutta l’argenteria di casa, troppo abbagliante per chiunque.

Marco Benedetti