Superlega> Perugia si arrende a Ngapeth

Sir Safety Conad Perugia – DHL Modena (24-26/25-18/19-25/25-20/13-15)
Perugia: Buti 9, Fromm 16, Holt, De Cecco , Kaliberda, Giovi (L), Russell 18, Dimitrov 1, Tzioumakas, Elia, Atanasijevic 21, Fanuli , Birarelli 7. All.: Kovac – Fontana
Modena: Mossa de Rezende 4, Donadio (L), Soli, Casadei 1, Rossini (L), Sartoretti, Ngapeth 28, Nikic 7, Piano 6, Bossi 1, Onwelo, Saatkamp Lucas 18, Vettori 10, Sighinolfi All.: Lorenzetti – Tubertini
Arbitri: Puecher – Bartolini
Non è la migliore Modena, quella della finale di Coppa Italia, non è Perugia dalle mille amnesie, il risultato una sfida aperta a mille soluzioni e dall’epilogo incertissimo. Una gara dalle emozioni forti e contrastanti, con le due formazioni alla continua ricerca del gesto risolutivo, della difesa estrema, del punto diretto dalla linea dei nove metri. La spunta Modena grazie al folletto Ngapeth che gioca un tie break solo contro tutti, per la Sir tanta delusione per un risultato che avrebbe potuto essere diverso.
Contratto l’avvio dei padroni di casa, primi punti che ingannano Modena e tutti i presenti; pochi scambi, sotto di quattro ed esposizione dei migliori sorrisi emiliani. Si sa che le opinioni affrettate sono le più mendaci, la reazione di Perugia sta lì a dimostrarlo: lo spazio temporale per il sorpasso è quello del time out tecnico. E’ uno scatto di reni fatto della giusta dose di adrenalina che allerta al massimo tutti i fondamentali, condito di un sano cinismo che approfitta del balbettio ricettivo dei gialli di Lorenzetti. Modena sembra alle corde, è li che prende colpi, subisce e lega, restando agganciato, però, nel punteggio; e quando meno te lo aspetti, ecco Ngapeth che tira fuori il coniglio dai nove metri, sorpasso sul traguardo e pipe che vale il set. E’ un colpo durissimo, ma non letale; Perugia trova la forza di reagire sul campo e si va a prendere un più cinque che riscalda gli animi del pubblico e ed i nervi di Bruno e Ngapeth. Per il francese c’è il giallo, per il fisioterapista umbro addirittura l’espulsione in uno scambio verbale sgradita alla coppia arbitrale. Modena si sgonfia, la Sir, invece, scarica a terra tutta la propria adrenalina, quella buona, quella che fa fare punti, quella che porta al pareggio. Terzo set, i bollenti spiriti tendono a raffreddarsi; per Perugia è un propellente irrinunciabile, la mancanza la condanna alla rincorsa. Per Modena i ritmi più blandi non sono un problema; con la tecnica ed il pizzico di follia del proprio dna i punti vengono da soli. Al time out Perugia è doppiata ed ha urgente necessità di un pit stop per fare il pieno di energia. E’ una rincorsa che parte da lontanissimo, un compito su cui si lavora con attenzione, con disciplina, ma senza il fuoco indispensabile per i miracoli. Modena gioca sul velluto, affonda sin dai nove metri, sfrutta puntualmente il cambio palla e passa all’incasso per il nuovo vantaggio. Perugia a testa bassa, Modena che non cambia ritmo, è il canovaccio del quarto set. La formazione di casa spinge al massimo per recuperare lo svantaggio dando fondo a tutte le energie nervose rimaste, Bruno e compagni rimangono compassati, sfruttando al massimo ogni falla avversaria; è un equilibrio stabilmente precario. Perugia decide di interpretare il ruolo di lepre, l’immedesimazione è perfetta e vale lo strappo da più quattro; Modena, al contrario, i panni da segugio vanno un po’ stretti, l’unica è sperare in qualche inciampo che freni la corsa. Trappole tutte evitate, si va al tie-break. Lorenzetti si gioca il jolly con Casadei al posto di un apatico Vettori, Kovac, invece, si limita a sperare in una resurrezione di Atanasijevic non pervenuto nel quarto set. Un bel corpo a corpo per finire la serata, buoni colpi e qualche topica, opportunamente miscelati per servire un cocktail gustoso ed equilibrato. Il sapore, quello vero, ce lo mette Ngapeth, che si fa carico di tutto il fronte offensivo possibile, il prevedibile e l’imponderabile. Ed è proprio lui che sigilla la vittoria finale con la più improbabile delle soluzioni dai nove metri.

Marco Benedetti