Italy 2014, Hitomi Nakamichi: un geniale folletto che incanta in regia e difesa

Piccola, geniale, acrobatica e illeggibile: un meraviglioso folletto. Centocinquantanove centimetri, tanto è alta la trentaduenne Hitomi Nakamichi, palleggiatrice del Giappone. Il suo tecnico (Manabe) l’ha lanciata all’inizio del secondo set, ieri contro la Germania, dopo il parziale perso ai vantaggi: la Nakamichi non è più uscita, tolti tre cambi tattici. Ha subito preso per mano le sue compagne, ha gestito il gioco con velocità e imprevedibilità (per le avversarie). Una regia intelligente, ma non basta. La palleggiatrice-folletto è stato protagonista di diverse difese, alcune delle quali spettacolari per come (in due occasioni) è letteralmente volato da una parte all’altra del campo. Tecnicamente impeccabile nel quinto e decisivo set quando ha giostrato il gioco con diversità di schemi ma, soprattutto è stata capace di lanciare sei ‘pipe’ per la Sakoda (sei punti) che fondamentalmente ha deciso set e partita. Da notare che proprio nel parziale decisivo, il Giappone aveva in campo altre due… watusse: la Takada (centimetri 175) e la Yamaguchi (176). E comunque, folletto Nakamichi, non è la più bassa del girone che si gioca qui a Trieste. Il record va ad una compagna: il 157 centimetri Sayaka Tsutsui, l’altro libero giapponese in elenco, ieri, in tribuna.

MONDIALE FINITO PER LA PEREZ, A BARI L’EFFICIENZA DELLO STAFF MEDICO – Nella gara di due giorni fa contro il Belgio, la centrale dominicana Candida Estefany Arias Perez ha subito un brutto colpo alla mano. Dolori dentro e a bordo campo, con i tentativi, vani, del suo staff di porre rimedio alla delicata situazione. Si è rivelato necessario il trasporto all’ospedale Di Venere di Bari. Accompagnata dal medico di campo Angelo Pizzolato, coadiuvato dai colleghi dottori Emanuele Caputo, Egidio Dalena, Vito Borraccia e Grazia Giardinelli – la supervisione medica di queste due fasi al PalaFlorio è affidata alla francese Annie Peytavin membro della Fivb), è stata prontamente sottoposta a esami radiografici. Riscontrata la lussazione al quinto dito della mano destra, il dottore Nicola Talienti le ha subito ridotto la lussazione e, data l’esposizione, suturato la cute. La Perez è tornata già in serata in albergo. Il suo Mondiale è finito qui. La sua mano, però, potrà toccare i palloni già tra un paio di mesi.
DOPO I SERBI, A TRIESTE INVASIONE CINESE – Non sempre si riesce a coinvolgerli, ma questa volta la comunità cinese ha risposto alla grande. Se la presenza delle migliaia di serbi “triestini” era pressoché scontata anche per la vicinanza, non tutti, fra gli stessi organizzatori, avrebbero scommesso sull’arrivo ieri sera al PalaRubini di centinaia di tifosi asiatici, che hanno riempito il primo anello di fronte alle panchine. Rumorosi e colorati, con bandierine rosse con le cinque stelle, i supporter orientali hanno inneggiato per tutto il match alla loro squadra, con grande partecipazione, in particolare, dei bambini, accorsi numerosissimi. Ma da dove sono arrivati i fan di coach Lang e delle sue altissime ragazze? “Siamo cinesi triestini – sorride la giovane e graziosa Hu Limin – ma tanti di noi sono arrivati anche da Udine per vedere dal vivo la nostra Nazionale”. Quali emozioni avete provato? “E’ una gioia immensa, per noi che viviamo da tanto tempo lontano dal nostro Paese. E’ la prima partita alla quale assistiamo, e la speranza è di arrivare lontano, magari fino a Milano, ed ammirare ancora una volta dal vivo la nostra grande squadra”. I cinesi del Friuli Venezia Giulia puntano in alto. “Se giochiamo così possiamo vincere il Mondiale”. Brasile, Russia e Italia permettendo. Ma la Cina vista al PalaRubini ha le carte in regola per puntare all’oro.