B1F> Casciavola, la cosciente riflessione

Agata Zuccarelli

Ufficio stampa

CT MACERI CASCIAVOLA- VALDARNO VOLLEY 2-3
(parziali 22-25, 19-25, 27-25, 25-22, 14-16)
CT Maceri Casciavola: Zuccarelli 28-43%, Bacciottini 1, Villani 7-
33%, Torrini 2-22%, Ricoveri (L2) 23r, 57%-30%, Castellano 6-36%, De
Bellis 17-55%, Toni (K) 6-40%, Bellettini 9-62%, Guidi, Ruffini 5,
Bresciani (L) 23r, 48%-13%. All. Menicucci, II All. e scout Ficini, TM
Nannipieri, Fisio Desideri.
Note: battuta 107 err10 pt4, ricezione 105 err10 pos53% prf15%,
attacco 156 err14 mur14 pt68-44%, muro 9. Durata set 27’, 23’, 32’,29’,
18’, tot 2h09’. Arbitri Colosseo e Sultani.
Per il CT MACERI CASCIAVOLA questa è una partita che va messa sotto
ottica da due diverse angolazioni. Quella più importante e che
interessa maggiormente è l’aspetto sportivo e parla in maniera
eloquente di un punto tolto ad una importante pretendente ai play-off.
L’altro è un aspetto che ha meno a che vedere con lo sport come lo
vediamo a casa nostra di cui eventualmente parleremo più in avanti.
Alla fine della lunga serata di gioco il punto che si va ad aggiungere
alla nostra classifica è una pietra importante nella costruzione del
nostro palazzo e siamo sicuri che, anche se potevamo vincere il match,
la sconfitta ci danneggia in maniera inferiore di quanto non faccia nei
confronti dei nostri avversari che probabilmente salutano con questo
risultato per loro negativo la possibilità di giocarsi il passaggio
indiretto alla serie superiore in maniera definitiva. Prima del
punteggio, per il nostro staff tecnico, era molto più importante
lavorare con l’obbiettivo di migliorare la preparazione del la nostra
Under 18 in vista delle imminenti semifinali regionali e l’impiego a
tempo pieno o molto prolungato di alcune delle nostre punte di diamante
facenti pianta stabile di questo sestetto hanno dato ottimi risultati.
Normalmente siamo abbastanza restii a parlare di singole prestazioni a
scapito del rendimento generale del gruppo ma in questo caso la tattica
aveva un preciso fine e ci sembrerebbe ingiusto non citare l’ottima
prova di Erica Ricoveri che ha preso una totale dimestichezza nel suo
ruolo di libero anche in partite di così alto spessore e la
stupefacente prestazione di Agata Zuccarelli in posto 4 che ha
deliziato il pubblico con un numero di punti e una assoluta varietà di
colpi in attacco, condita da ottime percentuali anche negli altri
fondamentali, che sono la migliore garanzia per le prossime future
attività societarie e la miglior vittoria che potevamo mai conquistare
sul campo. Mai come in questo caso ha nessuna importanza il freddo
elenco del sestetto iniziale peraltro facilmente intuibile dalla
attenta lettura dell’esauriente tabellino, le nostre ragazze sono tutte
titolari e quando sono chiamate in causa hanno come al solito svolto il
proprio compito in maniera eccellente, in campo e fuori. Globalmente
tutta la squadra ha funzionato bene anche se agli occhi esterni
potrebbe risultare discutibile il movimento delle sostituzioni e il
fatto che forse si poteva gestire meglio il finale del quinto set per
cercare di gestire più accuratamente il vantaggio, ma tutto questo
aveva sicuramente un suo preciso scopo tattico e con certezza entrare
in discussione di episodi così specifici non serve assolutamente a
nulla perché la situazione del rendimento positivo stagionale della
squadra deve essere preso in esame in maniera ben più ampia e
coinvolgendo molti altri aspetti. Quello invece che ha lasciato un
grosso strascico di tristezza riguardo alla partita è stato il
comportamento di almeno un componente della dirigenza avversaria che
non si è fatto scrupoli a dire cose che preferiamo non conoscere dalla
panchina, con conseguente espulsione, l’intervento chirurgico di alcune
decisioni arbitrali palesemente sospette in momenti topici della
partita e il tifo contrario eccessivamente rumoroso e inconsapevole di
alcune delle più semplici regole del fair-play sportivo. Per la nostra
società che tende sempre a dare buon esempio tenendo bassi i toni, a
insegnare e a proteggere i nostri giovani talenti da tutti quei
fenomeni che hanno ben poco a che vedere con lo sport, certi episodi ci
sono sembrati veramente fuori luogo. Speriamo che la vicina prova di
appello abbia ben altro risultato. Intanto tendiamo sempre a pensare
positivo credendo che il possesso di una coscienza aiuti a riflettere
su determinate azioni ben poco edificanti, sempre forti che tutto
quello che facciamo per questa disciplina serva come motore per unire
e far funzionare lo scopo umano che rimane alla base di tutta l’
attività sociale, senza mai dimenticare che tutta la nostra opera
rimane al servizio delle giovani atlete e non viceversa.