A1M> M.Roma perde lo spareggio con Verona.

Giulia Sampognaro

M. Roma Volley – Marmi Lanza Verona  1-3 
(25-27, 24-26, 25-21, 19-25)

M. Roma Volley: Lebl 5, Paolucci, Paparoni (L), Maruotti 6, Zaytsev 20, Boninfante 3, Bencz 12, Sabbi 13, Antonucci, Puliti, Corsano (L), Cisolla, Bjelica 7. All. Giani.
Battute sbagliate: 16  Ace:  7 Muri: 6
Marmi Lanza Verona: Popp 9, Kosmina, Ter Horst, Calderan 1, Meoni 1, Smerilli (L), Patriarca 10, Bolla, Zingel 12, Casarin, Kromm 21, Postiglioni 3, Gasparini 14. All.: Bagnoli
Battute sbagliate: 16 Ace: 4 Muri: 13
Arbitri: Gianni Prandi, Fabrizio Pasquali.
MVP: Marco Meoni

Una vittoria avrebbe sistemato tante cose, in primis la classifica; invece no, Roma è ancora nel tunnel e la sconfitta contro Verona conferma tutte le criticità che conosciamo da tempo. Discontinuità, affanno e ora, da che doveva capire da quale posizione lottare per i play off, si ritrova a dover lottare per non retrocedere. Un 1-3 che mette ulteriormente il dito in una piaga che proprio non si riesce a rimarginare e che forse è giunto il momento di far sanguinare e richiudere senza toppe.
Roma approfitta dell’iniziale fase di adattamento di Verona per portarsi in vantaggio alla prima sospensione tecnica ma i gialloblù sono sempre alle calcagna con un Kromm che riesce a sfruttare bene le mani alte del muro (11-9). E’ proprio con un servizio pungente del martello tedesco che gli ospiti trovano la parità sul 12-12 ed è sfruttando la lacunosa correlazione muro-difesa romana che arriva per loro il primo vantaggio, confermato al secondo tempo tecnico (15-16). Maggior concentrazione e freddezza nel risolvere le situazioni più critiche portano con sé il +2 per i veronesi, mentre Roma continua ad affidarsi ai colpi di Zaytsev e Sabbi per restare in partita (22-22). Battute sbagliate, contrattacchi troppo deboli, nel finale Verona dà una mano in tutti i modi possibili a Roma, che però non ne approfitta; Popp chiude la strada a Sabbi per il set point ed è poi ancora uno stop su Zingel sul numero 14 romano a regalare il primo set a Verona.
Scambi rocamboleschi in avvio della seconda frazione, con tanti errori sia dall’una che dall’altra parte; c’è ancora Roma in vantaggio alla prima sospensione tecnica ma sono i capitolini stessi a bruciare il + 3 facendolo diventare -1 raggiunta la doppia cifra. Ci pensa il solito zar Ivan a ridare gas alla squadra, trovando i varchi giusti in attacco e i punti che riportano in vantaggio Roma (15-11); Verona si fa vedere poco in questa fase, concede e regala molto agli avversari (28% in ricezione) che rispondono con altrettanti errori e non ne approfittano. Due ace consecutivi dell’ex ‘Nano’ Postiglioni ristabiliscono la parità sul 19-19 e danno il via a una serie di break e contro break che tengono con il fiato sospeso il Palazzetto. Quello decisivo lo firma ancora una volta Verona e di nuovo è un muro ai danni di Sabbi che chiude il set, questa volta sul 26-24. 
L’avvio del terzo parziale riprende fedelmente quello del precedente, con Verona che prosegue un po’ in sordina e Roma che, pur non strafacendo, si ritrova in vantaggio alla prima sospensione tecnica con un +3; e, di nuovo, la parità arriva prima della doppia cifra complici alcuni grossolani errori degli arbitri che continuano a voler essere protagonisti, purtroppo per loro in negativo, dell’incontro. Due ace di Bjelica fanno respirare un po’ i verde nero (14-11) ma Roma non riesce a trovare continuità ed è di nuovo Postiglioni, al rientro dalla seconda sospensione tecnica, che piazza l’ace della nuova parità. Nel finale Verona dà una notevole mano a Roma, sbagliando tre palloni consecutivi che aprono la strada alla vittoria del set per i capitolini. E’ Bencz che chiude il parziale con un calcio di rigore sotto rete dopo una ricezione sbagliata dei veronesi, riaprendo di fatto il match.
Due muri in avvio della quarta frazione portano subito in vantaggio Verona che per la prima volta dall’inizio del match si ritrova a guidare i giochi al primo tempo tecnico; Roma boccheggia, tiene il passo per un po’, poi il divario si comincia a fare più consistente. Con il -5 i musi si fanno sempre più lunghi in campo e anche l’inossidabile Zaytsev inizia a diventare fallibile; sul 14-19 si gioca giusto per terminare l’incontro, ma nessuno esulta più, nessuno ci crede più che Roma possa rimettersi in corsa. I verde nero sembrano impegnarsi solo a dare una mano a Verona nel velocizzare i tempi e niente più; è Gasparini a chiudere definitivamente i giochi con un diagonale che ferma il tabellone sul 19-25 finale.