A2M> Sora, l’anno zero, il ritorno a casa

Foto Fraioli

Carla De Caris 
Responsabile Uff. Stampa Globo Banca Popolare del Frusinate Sora     

“Questo il titolo della stagione sportiva 2011-2012 della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora”

È ufficiale, torna a casa la Globo Banca Popolare del Frusinate Sora e già la differenza si sente. Fra poco più di un mese sarà pronto e inaugurato il primo palazzetto sorano e l’Argos Volley non si è fatta trovare di certo impreparata anzi, in quello che sarà “l’anno zero”, come l’ha definito l’altro patron Ivan Giannetti, sarà tutto all’altezza e proporzionato alla grande novità. Ce l’hanno confermato i relatori della conferenza stampa di ieri tenutasi negli stabilimenti Globo S.p.a in occasione del raduno della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora, ossia tutto il vertice societario. Ma la certezza più grande ce l’ha data coach Alberto Gatto quando, contrariamente al suo essere sempre cauto, ha ringraziato la famiglia Giannetti “per aver messo a disposizione della società tutte le sue forze affidandomi il roster più forte che abbia mai allenato! Senza nulla togliere a tutti i giocatori che negli anni ci hanno permesso di arrivare dove siamo e di essere sempre e comunque una società di serie, posso confermare e ribadire che delle individualità così importanti e tutte insieme non l’ho mai avute e allenate”.
È orgoglioso di poter riportare finalmente a casa la sua squadra il patron Gino Giannetti e di riconsegnarla a quanti l’hanno vista nascere e crescere con la promessa di “ulteriori e positivi sviluppi”. “Con qualche sforzo in più da parte della mia famiglia abbiamo cercato di far coincidere questo ritorno nella nostra città con un’ottima campagna acquisti, che è andata a rinforzare e ad alzare il livello in ogni settore con l’arrivo di professionisti importanti, ma soprattutto con un chiaro e completo obiettivo da raggiungere: tantissime vittorie soprattutto in occasione delle gare che contano perché dopo due anni è arrivato il momento di inserire nel nostro albo d’ora una vocina in più”.
Come raggiungere questi importanti e difficili traguardi lo ha spiegato alla sua vasta platea il Direttore Generale, Alberico Vitullo, ancora una volta attraverso delle fantastiche e significative metafore. Si dice che il modo migliore di far giungere chiaro un messaggio sia quello di parlare e spiegarsi attraverso le metafore e il Dg è il padrone di questa figura retorica. Ha calamitato 5 minuti dell’attenzione degli astanti su un video tratto dal film “Affrontando i giganti” (Facing the Giants) diretto da Alex Kendrick, al termine del quale ha intavolato un discorso fatto di parallelismi tra quanto visto e il percorso in serie A della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora. I protagonisti della clip sono un coach di rugby e un atleta impegnato in una fatica incredibile che poi porta a termine superando le proprie possibilità e Vitullo nel suo discordo ha sostituendo idealmente al coach il vertice societario dell’Argos Volley e all’atleta la squadra e lo staff tecnico.
“Come il protagonista del film si trova in difficoltà all’inizio della clip dovendo affrontare una prova fisica bendato e con un suo compagno sulle spalle, così la Globo nel suo primo anno di serie A, nel 2009, ha avuto problemi gestionali di logistica perché senza palazzetto e costretta a continue migrazioni a Frosinone. Queste difficoltà in altre società hanno portato a retrocessioni o addirittura sparizioni delle stesse mentre noi, grazie al lavoro del gruppo, abbiamo superato lo scetticismo iniziale di chi ci vedeva già come vittime sacrificali (nel film questo è rappresentato dai compagni di squadra che assistono alla performance). Alla fine del girone d’andata eravamo terzi in classifica fregiandoci anche di un record: abbiamo perso solo tre partite per 3-2, quindi siamo andati sempre a punti in tutte le partite e questo grazie alla caparbietà della società (il coach che nel filmato incita l’atleta) che credeva fortemente nelle nostre capacità. Nel secondo anno (l’atleta arrivato oramai a metà campo), lo scetticismo (quello dei compagni di squadra) si era ridotto ai minimi termini e si cominciò a credere nell’impresa. Ma le difficoltà erano sempre le stesse, e come l’atleta protagonista, stremato deve comunque compiere ancora sforzi perché ha davanti un’altra metà campo da percorrere, anche a noi le difficoltà sono aumentate in quanto non potevamo neanche programmare il lavoro settimanale per via degli impianti non agibili per problemi di riscaldamento. Ma nonostante tutto alla fine del girone d’andata eravamo quarti con la semifinale di Coppa Italia in tasca. Da questo momento una serie di infortuni ha falcidiato la squadra condizionando in modo importante anche e soprattutto i risultati, ma comunque alla fine tutti insieme siamo arrivati alla meta proprio come nel filmato. E così, come il nostro protagonista arriva alla fine del campo, io arrivo ai giorni nostri. Finalmente ripartiamo, come dice nel nostro film l’assistant coach, guardando al futuro in maniera positiva e soprattutto più convinti delle nostre possibilità. A questo punto non possiamo precluderci alcun traguardo perché soprattutto la nostra società (il coach) sarà sempre lì a incoraggiarci e a sostenerci anche nei momenti più bui quando la stanchezza ci piegherà le gambe e ci offuscherà le idee perché questa sua caparbietà e convinzione ci ha dato la possibilità di completare l’impresa e quindi di tornare finalmente a casa. Questo sarà per tutti noi un anno importantissimo, e quando dico tutti non escludo nessuno perché siamo tornati a casa, giochiamo finalmente nel nostro palazzetto e ci siamo finalmente scrollati di dosso le difficoltà logistiche e gestionali (il compagno sulle spalle). Ora abbiamo finalmente la possibilità di scrivere una nuova pagina della storia dell’Argos Volley e della Globo Banca Popolare del Frusinate Sora. Ora è facile trovare il titolo a questa nuova stagione: Ritorno a Casa, e voglio completamente dedicare quest’annata 2011-2012 alla famiglia Giannetti. Voglio aggiungere una cosa fondamentale della quale sono fermamente convinto e che nessuno di noi deve dimenticare: il nostro è uno sport nel quale un campione, anche il più forte al mondo non serve a niente, ma è la squadra il valore assoluto. Solo la squadra ti permette di realizzare o meno i nostri sogni”!