DF> Italo Svevo, quanti errori!

US Italo Svevo

GRUPPO FABRIZI SVEVOMILLENNIUM – POL ROMA7 VOLLEY 1-3 (19-25: 25-18; 17-25; 19-25)
GRUPPO FABRIZI SVEVOMILLENNIUM: Rampini 5, Negri 15, Vasselli, Fiore (L), Greci 6, Moriconi 18, Gaviglia 7 NE: Giuliani, Renna, Cinquegrani, Scotucci, Sgroi. ALL: Stefano Iurescia 2° ALL: Alessandro Antenucci DIR: Roberto Merolla
ACE: 4  MURI: 5  BS: 7    DURATA SET: 22’ 23’ 24’ 23’
“A ogni azione, corrisponde una reazione uguale o contraria” così Newton scrisse nei suoi principi della fisica. Ogni cosa che si fa o si subisce deve portare a una reazione, a una risposta a un messaggio di ritorno di uguale o opposto impatto. Forse associare il terzo principio della dinamica alla pallavolo sembra un può fuori contesto, ma lo si può interpretare anche in questa chiave di lettura, e purtroppo c’è chi in fisica non è preparato abbastanza; la Italo Svevo in questo caso andrebbe rimandata a settembre, perchè ieri sera la reazione tanto attesa non c’è stata, c’è stata l’ennesima azione delle avversarie, e le biancoblu hanno dovuto ancora una volta soccombere, pur giocando. Un gran mistero che ruota intorno a una squadra che quando gioca vince contro chiunque, e quando si perde sprofonda nel caos. Ieri sera la Svevo si è dovuta arrendere contro la Roma 7, nel derby-salvezza della 19° giornata del girone B di serie D femminile. 3-1 è un punteggio non proprio rotondo, segno che comunque le padroni di casa hanno lottato ma non abbastanza, non per evitare la disfatta. Al pallone di Via Oppido Mamertina, la squadra di Iurescia non ha saputo insistere nei momenti più delicati e non ha osato abbastanza. Squadra tirata, e capace di spegnersi come una lampadina fulminata, nella partita dove il blackout proprio non doveva avvenire: una sfida salvezza, contro un avversario di livello più o meno alla pari, entrambe si giocavano un pezzo di stagione ma solo una l’avrebbe spuntata, con un pronostico solo apparentemente azzeccato, quello del tie-break.  Coach Stefano Iurescia è partito in fase 3 con Vasselli palleggiatrice, Moriconi opposto, martelli Gaviglia e Negri, centrali Greci e Rampini (tornata dopo una lunga assenza) libero Fiore.
Primo set dove le squadre non danno il meglio di sè: è normale, vedi i primi scambi, il clima della palestra non proprio caldo e d’aiuto per le articolazioni delle giocatrici, e l’orario post-cena, non proprio eccezionale. Comunque entrambe le compagini lottano punto a punto, la Svevo cerca di spingere e trova in attacco buone risposte da Moriconi, ma sul 7-7 la squadra si interrompe e le ospiti vanno sopra di 4, per poi trovare un leggero allungo, incidendo al servizio e non regalando più niente. La Svevo invece non prende continuità, non aggredisce in ricezione e in difesa ,molto spesso, la squadra si disperde nel campo, creando scompiglio; comunque Roma7 gestisce e si tiene sempre a +5 fino a che non dilaga e le padroni di casa si gettano tra le fauci delle biancorosse, continuando a sbagliare. Roma7 non si scompone più di tanto e chiude il primo set 25-19
Nel secondo set, la squadra di Iurescia non si perde d’animo, e continua la sua tradizione di stracciare il primo set come brutta copia e riscrivere il suo gioco in bella nel parziale successivo. Scotucci e compagne si fanno sotto, ce la mettono tutta ed è tutta un altra storia, un altro ritmo, un altro livello di qualità e di concretezza; Roma7 parte tirata e rilassata, le padrone di casa ne approfittano e in attacco salgono le percentuali di efficiacia, trovano in Moriconi il faro più brillante. Sul 10-5 Svevo, la partita inizia a prendere una piega piatta, le padrone di casa allunano sul + 4 con due attacchi vincenti di Greci, ma a metà set Roma 7 si rifa sotto ancora una volta mettendo in difficoltà la ricezione biancoblu. Falso allarme, le ragazze di Iurescia non ci cascano e incidono maggiormente in attacco prima con Negri, poi con Moriconi e a loro si aggiungono un primo tempo vincente di Rampini e un mano-fuori di Gaviglia che regalano il massimo vantaggio Svevo, 22-14. Roma7 ha la pelle dura e riesce a recuperare 3 punti, ma sarano due errori delle stesse biancorosse a dare il set alla Svevo. 25-18 e 1-1 nel conto set
Terzo parziale, nel quale bisogna ristabilire da parte di entrambe, chi è che comanda. Le squadre si giocano tanto e ne sono consapevoli. Stavolta è Roma7 a dirigere il gioco da subito ma le biancoblu di casa ci sono sempre, e ancora una volta Moriconi scardina la difesa biancorossa, portando la squadra in parità ma sul 7-7 la Svevo si prende una pausa, e rilascia il timone della gara alle ospiti che mettono in serie difficoltà Fiore in battuta, e in attacco, prima Gaviglia poi Greci, regalando due punti a Roma7 che si porta sul +7 (15-8). Le ospiti offrono un gioco pulito, e concreto, la Svevo spesso sonnecchia e non mette ordine in campo, ancora una volta le ragazze di Iurescia vanno in balìa dell’avversario che dilaga, affamato di punti; non basta la reazione personale di Negri, con un muro e due ace; sono sempre 5 punti da recuperare (22-17), e le ospiti non si fanno pregare per chiudere il set 25-17.
Quarto parziale fa presumere a una risposta della Svevo, per mettere la cigliegina sulla torta a una partita equilibrata, spettacolare e a tratti molto tesa (ricordiamo che è uno scontro salvezza, e abbiamo detto tutto) e portarla al maledetto 5° set; e l’inizio è una fotocopia più o meno degli altri, punto a punto. Moriconi continua il suo show e guida le sue nella rimonta, ma dalle altre non arriva il giusto supporto offensivo: sbagliano Gaviglia, sbaglia Greci, sbaglia Negri, e Roma7 si porta sul +4 (13-9); sembra ormai che la partita stia prendendo la piega sbagliata per le padrone di casa, incapaci di dare continuità e infilando una serie di errori che la condannano a far salire la Roma7 sul 18-13. Moriconi cerca di dare una scossa, una strigliata alle sue( nonostante lei sia sempre composta e timida in campo) con i suoi attacchi, sfruttando traitettorie più lunghe, ma le biancorosse si piegano senza spezzarsi, e il gioco svevolino è praticamente monotono e poco proficuo(un punto, un errore). La Svevo sbaglia ancora, dopo due punti di Negri che accorciano le distanze, e Roma7 con un tocco di seconda mette a terra il pallone della vittoria, mentre le 6 padrone di casa in campo restano a guardare questa sfera a spicchi cadere come un meteorite, senza evitare l’impatto a terra. 25-19 e 3-1 per Roma7.
Partita per la Svevo che si può definire in una sola parola: ambigua. È davvero difficile spiegarsi tante cose: com’è possibile ad esempio che nel secondo set la Svevo ha dato il meglio di sè vincendo senza problemi il parziale quando poi negli altri set persi, si è distrutta praticamente da sola? Altro quesito: perchè la Svevo nei momenti di difficoltà, riesce a rimontare, riesce a lottare, ma basta un errore (plausibile in quanto lo sforzo per risalire è doppio) per mettere fine non solo a quella rimonta tanto sofferta ma all’intero set in questione? Sono domande difficili da spiegare, almeno tecnicamente. Anche se guardassimo i numeri la risposta non la troviamo nell’efficienza dei fondamentali: perchè un 65% di ricezione positiva è negli standard della squadra, in attacco un pallone su 3 è andato a terra, e le attaccanti biancoblu oggi hanno dato buone risposte, anche se con alti e bassi: poca gloria ieri per i centrali questa volta, la risposta migliore è, come già detto, arrivata da Cristina Moriconi: l’opposto della Svevo ha messo a segno 18 punti (16 in attacco), top scorer delle biancoblu e sempre pronta per aiutare la squadra, bene anche Negri (15 punti), anche se la sua prova ha avuto qualche sbavatura in più del solito; ciò che ha penalizzato purtroppo sono stati gli errori, tanti, troppi forse. 51 errori totali sono a occhio e croce due set per le avversarie. Ma d’altronde questo discorso è relativo, l’errore ci sta altrimenti a quest’ora si stava giocando dentro a palazzetti da diecimila posti in giro per l’Italia. Ma purtroppo la prima legge della pallavolo è inviolabile, “vince chi sbaglia di meno”, e la Svevo, contro un avversario che ha altrettanto sbagliato durante il match, è riuscita, senza contraddire la prima legge, a sbagliare di più. Da segnalare i tanti errori a muro (8 totali), tra invasioni e mani-fuori. Già le invasioni: altri punti regalati, pur essendo un tipo di errore che la Svevo non si porta quasi mai dietro. È mancata la capacita di osare, come si dice in un gergo informale dei giorni nostri “di tirarsi praticamente tutto”, di gestire le situazioni più complicate. Mettici la foga, l’ansia da prestazione, l’acqua alla gola che ti si presenta quando guardi il punteggio e vedi che sei sotto, ma la Svevo dovrebbe più concentrarsi su cosa è realmente in grado di fare, essendo sè stessa in campo, come quando in allenamento, gioca in scioltezza disputando due ore di qualità, come quelle di venerdì, dove coach Iurescia ne è stato soddisfatto pienamente.
Per quanto riguarda la classifica Roma7 saluta la Svevo e si porta a 24 punti, mentre le biancoblu restano ancorate a 16 punti, mantenendo a +6 il distacco su Tivoli e su Velletri che ha battuto Terzo Millennio 3-0.
Prossimo impegno per la Svevo è un’altra finale: le svevoline sabato 19 andranno a far visita al Frascati a quota 25 punti in classifica. All’andata fu uno spettacolare 3-2 per le frascatane, nonostante la Svevo avesse avuto la partita in mano e abbia buttato la vittoria perdendo il quarto set e il tiebreak. Non si sa se questo possa essere visto come un buon auspicio o un incentivo a fare meglio dell’andata. È un concetto che passa in secondo piano. Quello che conta è che la Svevo deve cercare di rialzarsi, dall’ennesimo colpo subito che l’ha messa al tappeto; se il campionato finisse ora la Svevo sarebbe salva e non ci sarebbe da preoccuparsi più di tanto, ma Iurescia, oltre al discorso dell’obiettivo da raggiungere ovvero di continuare l’avventura in serie D anche l’anno prossimo, sottolinea sempre l’altro importante obiettivo: quello di crescere, di maturare, di costruire un gruppo affiatato e combattivo, con una mentalità vincente, e non solo costretto a  leccarsi le ferite ogni sabato, ma più coeso e aggressivo; le biancoblu hanno tanta voglia di fare, hanno poche volte perso senza mai lottare per tutta la partita. Si è invertita la tendenza del perdere con un secco 3-0 e tutti a casa. La squadra cresce, manca ancora quel pizzico di fiducia in più, quel poco di autoconsapevolezza nel proprio fare: c’è ancora troppa pressione psicologica, non si può colare a picco in questo modo; sono queste le partite che contano davvero, lottare per sopravvivere nella gabbia infuocata della zona salvezza. Altre dure prove attendono ora la squadra di Iurescia; questa sconfitta, la terza consecutiva, non ha ancora portato ancora a una vera crisi. La squadra c’è e deve darsi duramente da fare per ridurre l’aspetto degli errori e riconvertirlo in risultati positivi. È quella la chiave della vittoria, in partite così delicate. Si vince perchè si sbaglia di meno. È tutto lì.