U18F> Dream Team, alle diciottine serve la “remontada”

Giacomo Giusti
Addetto Stampa Dream Team Roma

Pesante sconfitta in quel di Valmontone per la massima formazione giovanile nell’esordio play-off. Qualificazione appesa a un filo
“Never never never give up”. Una frase che il primo ministro britannico Winston Churchill pronunciò al termine dei cruenti bombardamenti inglesi che avevano colpito fra il 1940 ed il 1941 alcune delle maggiori città di Oltre Manica e che da quel giorno in poi è diventata una sorta di inno all’autostima e all’incoraggiamento. Uno slogan che è stato ripreso anche in senso sportivo visto che la traduzione italiana “Non mollare mai” è diventato dal 2002 il brano che accompagna la discesa in campo della Lazio Calcio nelle partite disputate allo Stadio Olimpico rimpiazzando altri storici inni del sodalizio biancoceleste oramai sedimentati nel tempo. Ed è proprio questa l’invocazione che vogliamo rivolgere alle ragazze della formazione Under 18 della Dream Team Roma uscite sconfitte per 3-0 dalla gara di andata disputata in quel di Valmontone e valida come andata dei sedicesimi di finale dei play-off del campionato provinciale di Elite. Un risultato che conferma il periodo particolarmente difficile che sta attraversando questa formazione che dopo un inizio di stagione a dir poco importante ha bruciato nelle ultime uscite quanto di buono costruito fino a gennaio inanellando con quello incassato a Via della Pace il quarto stop consecutivo. Per onestà di cronaca va detto che almeno con riferimento a quest’ultima gara certamente non mancano le attenuanti visto che l’approccio dal punto di vista fisico è stato particolarmente problematico viste le difficoltà che stanno attraversando in questo momento diversi elementi di spicco, prima fra tutte capitan Goubrial che da tempo convive con alcuni problemi alla schiena che non solo ne limitano il rendimento come si è visto a Valmontone ma costringono anche il tecnico Liguori a centellinarne l’utilizzo. A questo aggiungiamo pure come in questo momento oltre alle difficoltà fisiche (e comunque a qualche demerito sempre presente) manchi anche un pizzico di fortuna visto che il punteggio così netto deriva da due set che la formazione casilina ha portato a casa sul classico filo del rasoio e nei quali sarebbe bastato decisamente poco per orientare almeno una delle due frazioni verso Verderocca rendendo ancora più appassionante sia questa gara che il retour-match. Venendo alla cronaca di una partita dallo svolgimento decisamente particolare come vedremo più avanti, il coach giallo-blu optava inizialmente sulla soluzione che vedeva Goubrial e Bruni cimentarsi indifferentemente come regista e opposto (una soluzione che già tanto successo aveva riscosso nella prima parte della regular season), Paciotti e Cancro bande, Dell’Agnello e Valentini centrali con Carrieri libero (che possiamo già da ora identificare come migliore in campo tra le sue compagne). Tanti sono stati poi i correttivi apportati dal tecnico tiburtino nel cercare di raddrizzare le sorti della contesa. Su tutti l’inserimento di Casini che a partire dalla fine del primo set fino al termine del match si è cimentata prima come centrale (in luogo di Dell’Agnello), poi come opposto al posto di Bruni per tornare poi al centro sempre per il numero 17. Uno spazio significativo se lo è poi ritagliato anche Petitta che ha di fatto disputato parte della seconda frazione e quasi tutta la terza in luogo di Paciotti. Dicevamo di uno svolgimento particolare. La gara si è articolata infatti su tre set ma di fatto basta descriverne uno per comprendere anche l’evoluzione dei fatti degli altri due tali e tante sono state le somiglianze soprattutto per quanto concerne i primi due tempi. In assoluto al di la di qualche sporadica fase sono sempre state le padrone di casa a dettare i ritmi di gioco in virtù soprattutto di una maggiore capacità nel procurarsi e nel concretizzare le situazioni offensive che si delineavano durante il match. Ed è in questo canovaccio che le prime due partite si sono trovate ad un certo punto entrambe prima sul 18-16 e poi sul 24-21. E anche la conclusione è stata in fotocopia in ambedue le circostanze con le ospiti che annullavano sempre i primi due set-ball (rispettivamente con un muro di Casini ed un errore offensivo e poi con un errore al servizio e un tocco di Goubrial) ma che nulla potevano sull’attacco finale che permetteva la conclusione dei tempi sul 25-23. Il terzo set si è snodato su un percorso simile (con le ospiti peraltro più volte avanti nel punteggio) ed è stato di fatto deciso da un parziale di 6-0 che ha proiettato il punteggio sul 16-12. Un margine che le ragazze di patron Anna Di Ludovico riuscivano quasi del tutto a ricucire sul 21-19 salvo poi cedere gli ultimi quattro punti, l’ultimo dei quali per una infrazione a loro carico sul servizio valmontonese. Facendo ovviamente le debite proporzioni fra la portata (quanto meno mediatica) di quell’evento e quello di cui stiamo parlando in queste righe, la Dream Team Roma deve fare propria quella parola “Remontada” che caratterizzò la città di Barcellona tra le gare di andata e di ritorno della semifinale contro l’Internazionale della scorsa edizione della UEFA Champions League di calcio. All’epoca quella rimonta non riuscì ai blau-grana di Lionel Messi che si fermarono ad un solo gol dal compimento dell’impresa ma che comunque profusero il massimo sforzo per arrivare a quell’obiettivo garantendosi quantomeno l’applauso dei circa 100.000 fedelissimi che quella sera dello scorso aprile invasero il Camp Nou della capitale catalana. Ecco. Ora è questo quello che si può chiedere a Goubrial e C. Profondere il massimo impegno immaginando di essere ancora sullo zero a zero. Ribaltare una situazione di 0-3 è già di per se impresa al limite del proibitivo e sarà oggettivamente resa più difficile dal momento che sta attraversando una formazione che è reduce da una striscia purtroppo ancora aperta di nove set consecutivi persi e che non vive il massimo momento di fulgore atletico. Ma se il prossimo 16 marzo al Pallone Mancini34 di Via Francesco Pellegrini (con fischio di inizio alle ore 18.45) non mancheranno impegno, ardore e determinazione allora potremo lo stesso applaudire un eventuale mancato risultato. Evenienza quest’ultima alla quale peraltro giustamente Mister Liguori non pensa ancora quando a fine gara ha dichiarato: “Siamo arrivati nelle peggiori condizioni possibili a questa sfida importante, con tre atlete per noi fondamentali in cattive condizioni e che nell’ultimo periodo hanno potuto allenarsi poco o niente, non è affatto un alibi, anche perché nei primi due parziali bastava veramente poco per portare a casa un risultato diverso. Il distacco così minimo comunque, nonostante il risultato finale così tondo, ci permette di sperare e di volere fortemente far bene nel ritorno. Vorrei non aver nulla da recriminare al termine dei due scontri e per questo occorrerà fare una prestazione veramente grintosa in casa nostra”.

Valmontone-Dream Team Roma 3-0
(25-23, 25-23, 25-19)
Dream Team Roma: 5 (K) Goubrial 8 p.ti; 24 Paciotti 2 p.ti; 15 Petitta 2 p.ti; 9 Cancro 6 p.ti; 14 Bruni 2 p.ti; 8 Casini 6 p.ti; 17 Dell’Agnello 2 p.ti; 10 Valentini 9 p.ti; 3 (L1) Carrieri; 12 Piselli NE; 2 (L2) Emili NE. All. Liguori. Team Manager: Allegrini
Durata set: 29’, 22’, 23’. Durata complessiva incontro: 1h 14’