Giacomo Giusti
Addetto Stampa Dream Team Roma
Nonostante il terzo kappao consecutivo giunto contro Tiburtina 2003 la formazione di Verderocca ha sciorinato una prestazione di grande carattere
Tor Lupara-Dream Team Roma (campionato Under 18 Femminile, gara disputata mercoledì 23 febbraio) 3-0 con 64 punti messi a referto e una prestazione a dir poco sconcertante. Tiburtina 2003-Dream Team Roma (campionato di Terza Divisione Open Femminile, Girone F, quarta giornata) 3-0 con appena un punto in più nello score ma con una prestazione se non da applausi quanto meno positiva. E’possibile che con una differenza così esigua di punteggio si possano avere due giudizi così difformi.? Si. E’possibile. Lo sport non è solo una pure questione aritmetica ma è anche questione di passione, impegno, nerbo, volontà tenacia e chi più ne ha più ne metta. E poi ogni risultato va contestualizzato. Se infatti lo stop dell’Under 18 (che peraltro fornisce alcuni elementi alla formazione maggiore) è arrivato contro un avversario che prima del successo di mercoledì aveva portato a casa un solo punto in nove gare (contro i 17 delle giallo-blu), quello della seconda formazione di serie di Via Sebastiano Satta è maturato contro una formazione che sembra destinata a giocare un ruolo di primo piano in questo campionato al di la del provvisorio primo posto conseguito in seguito a questo successo. Questo già basterebbe a spiegare il perché delle differenti valutazioni date all’inizio. Ma a questo va aggiunta quella che gli uruguayani definiscono da sempre con il termine “garra”, ovvero quella capacità di uscire vincitori da una battaglia nonostante le forze in campo sia piuttosto disomogenee e che ha consentito alla loro nazionale di calcio di conquistare ben due titoli mondiali a cavallo del secondo conflitto mondiale superando avversari come Argentina e Brasile largamente più quotati. “Garra” che la formazione diretta da Luca Liguori ha dispensato in dosi decisamente generose pur mancando l’obiettivo del sovvertimento del risultato. Una formazione che ha dato tutto quello che aveva nonostante ancora una volta si sia presentata con un organico largamente incompleto che se da un lato ha reso il compito del coach tiburtino particolarmente semplice (quando si hanno solo sette elementi a disposizione certamente non ci si pone il problema di chi gioca e non si può accusare il trainer di scelte sbagliate), dall’altro ha impedito quelle rotazioni che invece alle avversarie non sono mancate e che forse avrebbero potuto contribuire a fare tirare il fiato alle tre atlete già reduci da due gare di Under 18 nei giorni precedenti e se non ad indirizzare il match in maniera diversa certamente a renderlo ancor più avvincente di quanto non sia stato. Venendo alla cronaca (elemento indispensabile per meglio comprendere quanto abbiamo detto finora), la formazione giallo-blu si è presentata con Gargano (alla sua prima apparizione da titolare) in cabina di regia con capitan Paciotti e Petitta bande, Chiarilli nell’inedito ruolo di opposto, Casini (spostata centrale per sopperire all’assenza di Dell’Agnello) e Di Cristo centrali e Viscogliosi libero. Certo l’esordio di gara non sembrava far presupporre nulla di buono. Il set inaugurale ha vissuto sostanzialmente su due momenti decisivi entrambi favorevoli alle padrone di casa. Il primo (arrivato proprio in apertura di gara) è stato contraddistinto da un 5-0 iniziale grazie anche ad una ricezione ospite un pochino fredda e seguito da un secondo di 6-0 che ha interrotto un momento in cui le ragazze di patron Di Ludovico sembravano se non rientrate in partita quanto meno capaci di reggere bene il campo che ha proiettato il punteggio da 15-10 a 21-10. Di li a poco arrivava la conclusione non prima però della prima esibizione di testardaggine da parte di Paciotti e C capaci di annullare quattro palle set prima di arrendersi sul 25-17. Ma questa prima prova di coraggio era ben poca cosa rispetto a quello che si sarebbe visto successivamente. La seconda frazione infatti ricalcava nello svolgimento quella precedente con un iniziale 7-0 da parte della formazione ospitante che vanificava il primo vantaggio Dream Team Roma di tutta la gara e che veniva gestito con le stesse modalità di cui sopra fino al 17-14 momento in cui arrivava un nuovo parziale di 6-0 che poneva Tiburtina 2003 a soli due punti dal traguardo. Ma se il primo di questi arrivava con una certa celerità, per aspettare il secondo la squadra di casa ha dovuto sudare (nonostante il gelo che ha contraddistinto la serata) non le proverbiali sette ma addirittura otto camicie. Tante infatti sono state le palle set cancellate dalla squadra di Liguori che ha messo sotto pressione le rivali costringendole ad una caterva di errori in attacco prima di cedere 25-23 quando oramai tutti i presenti stavano pregustando un clamoroso aggancio e una tiratissima volata. Arrivo allo sprint che invece ha contraddistinto il terzo set nella quale la squadra di Verderocca ha compiuto se vogliamo un’impresa ancora più di rilievo rispetto a quelle già realizzate. La frazione infatti ha avuto un inizio decisamente più in equilibrio rispetto alle precedenti almeno fino al 10-7, momento in cui Tiburtina 2003 breakkava nuovamente le avversarie con un parziale di 6-0 portandosi sul 16-7 che diveniva poi 21-11. Il conto alla rovescia per la fine della gara veniva però bruscamente interrotto in particolare modo da Claudia Paciotti che con la sua rotazione al servizio dava il via ad una nuova clamorosa rimonta (contraddistinta peraltro da ben quattro aces messi a segno dal numero 24) che aveva un primo momento di pausa sul 21-18 ma che poi riprendeva con il turno in battuta di Gargano, durante il quale sempre con la solita pressione esercitata sull’attacco avversario la squadra viaggiante impattava a quota 23 le avversarie. E qui forse risiede l’unico rammarico della serata ovvero quello di non aver colto l’occasione per produrre l’allungo finale. La squadra ospite infatti non riusciva a procurarsi nessun set-ball e pur annullandone due doveva cedere sul 27-25. Quattordici palle set cancellate, una rimonta ed una quasi rimonta vanificate per un soffio e una crescita costante nel corso di tutti e tre i parziali (nonostante la fatica accumulata nella settimana da molte della protagoniste) restituiscono un quadro che al di la del risultato (numericamente fin troppo pesante) restituisce un po’di sereno ad una formazione che aveva piuttosto deluso nelle ultime uscite. Ora l’obiettivo è cercare di mantenere questo elevato livello di prestazioni che è il presupposto necessario per cogliere quei risultati che nelle ultime settimane stanno scarseggiando ma che continuando in questo modo non potranno mancare. E già la prossima sfida che vedrà opposta la Dream Team Roma al P.Verri (gara che andrà in scena sabato 5 marzo 2011 alle ore 15.45 presso il Pallone Comunale Mancini 34) costituirà una tappa importante di questa auspicabile inversione di tendenza. Sul piano delle individualità è difficile stilare una gerarchia fra le varie protagoniste scese in campo. Un’impressione particolarmente positiva l’ha destata l’inedito asse palleggiatore-opposto Gargano-Charilli (con quest’ultima che prevale di una incollatura per il titolo di “woman of the match” giallo-blu) che hanno dato vita ad una prestazione importante tenendo conto anche del fatto che si trattava per loro di una prima volta con questa alchimia tattica. Un esperimento (dettato anche dalle condizioni di estrema emergenza dell’organico) che probabilmente vale la pena tentare nel prossimo futuro anche a ranghi più completi.
Tiburtina 2003-Dream Team Roma 3-0
(25-17, 25-23, 27-25)
Dream Team Roma: 24 (K) Paciotti 10 p.ti; 15 Petitta 6 p.ti; 8 Casini 4 p.ti; 6 Di Cristo 3 p.ti; 7 Chiarilli 7 p.ti; 11 Gargano 2 p.ti; 1 (L) Viscogliosi. All. Liguori. Allievo Allenatore Praticante: Peluso. Team Manager: Allegrini.
Durata set: 19’, 23’, 25’. Durata complessiva incontro: 1h 7’